Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Tour nella giungla del traffico

Fonte: L'Unione Sarda
20 gennaio 2014

Cronaca di un viaggio di circa dieci chilometri per le strade del centro
tra rotatorie, code ai semafori e un esercito di disperati in cerca di parcheggio -

 

Per evitare guai e contrattempi bisogna uscire di casa al momento giusto, non certo alle ore di punta quando le strade del centro sono invase da migliaia di automobilisti.
In attesa della rivoluzione del traffico - dei nuovi parcheggi e di tutti gli accorgimenti che il Comune sta studiando per migliorare la viabilità nel capoluogo - restano i problemi di sempre. Il sindaco Massimo Zedda nei giorni scorsi su queste pagine ha difeso le rotatorie e annunciato nuove iniziative per agevolare quanti si mettono al volante sulle strade cittadine.
IL VIAGGIO Per raccontare il traffico a Cagliari basta fare un giro in città, per esempio percorrendo quasi dieci chilometri con un'utilitaria e iniziando l'insolito tour alle 8,15 del mattino di qualunque giorno a metà settimana con partenza da viale Ciusa, all'altezza del Ctm. Certo, non si tratta dell'ora migliore per fare un giro turistico , ma quel momento è molto importante perché migliaia di persone stanno andando a scuola e al lavoro. È un'ora di punta. L'itinerario individuato per l'insolito test (ripetuto più volte in differenti fasce orarie) prevede la percorrenza delle vie Bacaredda, Sonnino, Roma, Largo Carlo Felice, Corso Vittorio Emanuele, Viale Trento, Viale Sant'Avendrace, San Michele, Is Mirrionis, Cadello e si conclude alla fine di via Dei Valenzani davanti al deposito degli autobus.
8,15 VIALE CIUSA L'impatto con il traffico mattutino non è dei migliori. Alle 8,15 l'ultimo tratto di viale Ciusa sembra una bolgia infernale. Tra autobus, auto dirette in via Liguria e via Sonnino, genitori che accompagnano i figli a scuola (tecnico Leonardo Da Vinci e liceo Pacinotti) e automobilisti indisciplinati che cercano di cambiare corsia con manovre spericolate, anche percorrere poche centinaia di metri in auto è davvero un'avventura. Dopo circa tre minuti si arriva in via Bacaredda, ma anche qui si fanno i conti le auto in doppia fila all'altezza della farmacia, davanti al distributore di benzina. Bisogna rallentare, ma dopo poche decine di metri la situazione migliora fino al Conservatorio, dove si ripete la stessa scena vista in viale Ciusa davanti all'istituto tecnico Leonardo Da Vinci. Dopo il semaforo c'è ancora caos con orde di automobilisti che cercano disperatamente parcheggio vicino al mercato di San Benedetto. Non ha riscosso grandi riscontri l'area di sosta in piazza della Musica. Pertanto chi cerca parcheggi gratuiti non può far altro che macinare chilometri a vuoto e consumare carburante. Un po' come fanno i tanti cagliaritani che per trovare uno stallo libero tra via Bacaredda e via Paoli vagano intorno a piazza Galilei. Tanti altri invece parcheggiano in doppia e tripla fila all'incrocio tra via Sonnino e via Alghero davanti a una banca.
8,20 VIA SONNINO Dopo aver attraversato agevolmente via Sonnino e raggiunto la rotonda vicino all'incrocio con via XX Settembre il traffico cresce di intensità davanti agli uffici del Comune. Nei parcheggi di piazza De Gasperi spesso non si trova uno spazio libero, sia negli stalli gratuiti che in quelli a pagamento. Le cose migliorano decisamente in viale Bonaria nel grande piazzale davanti alla Rai e alla Banca di Credito Sardo. Si arriva infine in via Roma, dove centinaia di automobilisti in cerca di parcheggio invadono le strade della Marina e girano intorno al palazzo del Consiglio regionale. Quelli che non riescono a lasciare l'auto sul marciapiede si affidano alla buona sorte e sostano sul lato portici. Un'operazione ad alto tasso di rischio che spesso si paga a caro prezzo (leggi multa e rimozione).
8,23 LARGO E CORSO Si rischia la multa anche nel Largo Carlo Felice, dove parcheggiare in doppia e tripla fila sembra la regola. Ci si ferma per mille ragioni: per scaricare il camion, per prelevare soldi al bancomat, ma anche per prendere un caffè al bar. Abitudini che ovviamente generano disagi alla circolazione e mettono a dura prova la pazienza di tanti automobilisti. Gli scontri verbali, spesso conditi da variopinti insulti in dialetto, sono all'ordine del giorno. Scene che si ripetono anche in Corso Vittorio Emanuele (dove i rallentamenti sono causati anche dalla presenza di alcune buche giganti che costringono gli automobilisti a brusche frenate) e viale Sant'Avendrace: strade particolarmente trafficate soprattutto nelle prime ore della mattinata e nel tardo pomeriggio.
8,34 IS MIRRIONIS Alle 8,31 il numero delle automobili in strada diminuisce, ma il traffico è sempre intenso tra piazza San Michele e via Is Mirrionis. Le cose si complicano all'incrocio tra via Cadello e via Campania. Il sindaco Massimo Zedda (con riscontri cronometrici alla mano) ha spiegato che la rotatoria ha giovato al traffico. In effetti alle 8,37 non si registrano particolari disagi, ma alle 8,15 (martedì e giovedì della settimana appena conclusa) intorno al rondò c'era un gran caos. Giusto pochi minuti, ma abbastanza per creare un piccolo ingorgo con auto in fila e clacson isterici. Un po' come accade nelle ore di punta nella rotonda del Quadrifoglio, tra via Dei Carroz e via Santa Maria Chiara.
FINE DEL TOUR Dopo 25 minuti il viaggio di circa 9 chilometri e 500 metri nel traffico cagliaritano si conclude davanti al deposito del Ctm. I riscontri cronometrici cambiano ovviamente a seconda delle fasce orarie. Mercoledì mattina partendo alle 9 sono stati sufficienti 20 minuti, mentre martedì e venerdì alle 13,15 il cronometro è arrivato a 24 minuti. Lo stesso giorno il riscontro cronometrico rilevato alle 18,30 ha fatto registrare un tempo simile: 23 minuti. Il caso estremo, ovvero il minor tempo di percorrenza, è stato registrato nel pomeriggio di domenica scorsa. Mentre i cagliaritani guardavano la partita tra i rossoblù e la Juventus lo stesso tragitto è stato percorso in poco più meno di 14 minuti. Le strade erano ovviamente vuote. Non c'erano auto in doppia fila né camion. Calma piatta. Anche i semafori erano più verdi del solito. Ma non è sempre domenica.
Francesco Pintore