Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Autocostruzione e scambio di appartamenti

Fonte: L'Unione Sarda
15 gennaio 2014

Lobina-Chessa

 

C'è chi ha scelto per sempre (casa-giardino e poco traffico in un centro dell'Area vasta), chi tornerebbe volentieri in città. A una condizione: acquistare o affittare casa senza rovinarsi. Gianni Chessa, presidente della commissione Lavori pubblici, sul tema-alloggi, strettamente legato alla mobilità dei residenti, pensa che una carta da giocare potrebbe essere “lo scambio degli appartamenti”. Chiarisce: «Chi negli ultimi anni ha comprato casa a Dolianova o a Olia Speciosa, a San Sperate o a Monserrato, impegnandosi con un mutuo bancario, potrebbe ottenere una casa in città ricontrattando il contributo». Funzionerebbe? «È una carta, la giocherei. Altre forme come l'housing sociale non è per tutti. Oggi qual è il giovane in grado di pagare un affitto di 500 euro al mese? Il punto centrale però è che sul problema casa il Comune è assente, non ha un piano d'intervento».
Enrico Lobina (Federazione delle Sinistre) ha scritto a molti elettori per spiegare le sue idee sul tema della casa. L'autorecupero è tra i punti trattati. «Permette di recuperare a basso costo il patrimonio pubblico inutilizzato». Circa 900 famiglie aspettano di avere un alloggio di Edilizia residenziale pubblica (Erp). Lobina: «Le case recuperate verrebbero trasformate in case popolari grazie all'auto-lavoro degli stessi aspiranti abitanti». Al Comune spetterebbe il compito di offrire parte del suo patrimonio abitativo e «mettere a disposizione i suoi uffici, affiancando i cittadini nella progettazione e formandoli nella fase della costruzione». In questo modo «potremmo riprendere a fare case per giovani coppie e famiglie a basso reddito». Obiettivo: ridurre i costi. «L'autorecupero tende proprio a questo. Si libererebbero spazi dentro il perimetro cittadino, sfruttando il patrimonio esistente e invertendo la tendenza allo spopolamento, e limitando l'ulteriore consumo del suolo».
Contro la spinta all'abbandono della città, il consigliere suggerisce al Comune di dotarsi di «un'agenzia di intermediazione tra domanda e offerta privata».
L'agenzia terrebbe un registro degli aspiranti locatori e locatari. «Questi ultimi dovranno essere persone senza casa per scaduta locazione precedente o che abitino in alloggi inadeguati».  (p. p.)