Rassegna Stampa

La Nuova Sardegna

Tasi, il gettito sale fino a 2,3 miliardi in più

Fonte: La Nuova Sardegna
13 gennaio 2014

L’effetto dell’aumento delle aliquote. Fondi destinati alle detrazioni. Non slitterà la mini-Imu




ROMA Da 1,3 a 2,3 miliardi in più: con l'arrivo della Tasi e l'aumento delle aliquote già previsto dal Governo (da 0,1 a un massimo di 0,8 per mille) i sindaci potranno contare su un “margine” di tutto rispetto in termini di gettito dalla nuova imposta. Ma sarà un margine “vincolato”. Cioè, come ha già spiegato Palazzo Chigi in settimana, questi soldi in più dovranno servire ad accordare le detrazioni alle famiglie più disagiate. Detrazioni che, spiega il sottosegretario all'Economia, Pier Paolo Baretta, dovrebbero essere in linea con quelle dell'Imu prima casa: 200 euro e 50 euro a figlio residente. Ma i primi cittadini protestano: dal conto mancano ancora 1,5 miliardi e la chiusura dei bilanci incombe. Il governo spiega che conosce bene il tema ma che è autonomo rispetto a quello della Tasi. E comunque - dice Baretta - «sulla Tasi per noi la partita è chiusa». Ma i sindaci sono ancora in allarme e, ad esempio, quello di Milano, Giuliano Pisapia, parla di «decisioni scellerate, per usare un eufemismo». Si conferma intanto la data del 24 gennaio per andare in cassa a pagare la “mini-Imu”, cioè la quota di Imu (o meglio il 40%) in più dovuta all'aumento delle aliquote da parte dei Comuni. E su questo non ci sarebbe nessuna riflessione in corso sull'ipotesi di un ulteriore rinvio. Anche e soprattutto perché questi soldi vengono conteggiati alla voce “entrate” dall'Istat e vengono poi comunicati a Eurostat che li verifica ai fini del parametro europeo del rispetto del 3% del deficit Pil. Resta però la possibilità che i singoli Comuni rendano la mini-Imu detraibile dalla Tasi. L'ipotesi che si arrivi a 2,3 miliardi in più è presto spiegata: aumentando infatti dello 0,8 per mille l'imposizione sulle prime case (inclusi i 500 milioni per le detrazioni inseriti via emendamento a Palazzo Madama) si arriverebbe ad un gettito di 1,3 miliardi. Se invece l'aumento massimo fosse sulle seconde case si arriverebbe appunto a 2,3 miliardi. Cioè, in questo secondo caso, le detrazioni per le famiglie meno abbienti ricadrebbero in toto sui proprietari dalla seconda casa in su. E per capire se questa formula sarà confermata non bisognerà attendere molto. Si valuta infatti se inserire la nuova Tasi via emendamento al decreto Enti locali già incardinato al Senato oppure all'interno di un nuovo decreto che verrebbe approvato dal Cdm. Questione non di lana caprina visto che nel primo caso l'entrata in vigore slitterebbe almeno di un mese mentre nel secondo sarebbe immediata.