Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Scelta Civica minaccia Letta Allarme degli enti locali: impossibile chiudere i bilanci

Fonte: L'Unione Sarda
10 gennaio 2014

- Inutile mediazione del ministro Delrio

 

ROMA Sale la tensione sulla casa. E stavolta la polemica non è solo con i Comuni ma all'interno dello stesso governo, con Scelta Civica che minaccia di abbandonare la maggioranza se non si rimedierà definitivamente alle incertezze scatenate dall'ininterrotto susseguirsi di norme e modifiche. Pronta la replica del ministro Graziano Delrio: non credo - dice - il governo sia nella possibilità di ripensarci. «In otto mesi ci sono stati 40 interventi legislativi», evidenzia il segretario di Scelta Civica, Stefania Giannini. La necessità ora è di «una riforma in grado di chiudere la partita una volta per tutte sul fronte casa», spiega il responsabile politiche fiscali Enrico Zanetti. Scelta Civica chiede quindi un tavolo che entro un mese e mezzo al massimo riscriva la fiscalità sulla casa, «spostando e unificando le scadenze dei pagamenti al prossimo 16 giugno». «Spero che gli amici di Sc ci ripensino», ha risposto il ministro renziano, Delrio, che ha gestito il confronto con gli enti locali. «È necessario», ha aggiunto, «introdurre le detrazioni». E quindi aumentare la soglia massima delle aliquote.
I SINDACI La soluzione studiata dal governo per consentire ai Comuni di introdurre le detrazioni sulla nuova Tasi non basta del resto nemmeno alle amministrazioni comunali. La strada è sicuramente quella giusta, ma non è risolutiva, lamentano i sindaci, perché il problema del minor gettito rispetto all'Imu rimane. E ricade tutto sulle spalle degli enti locali che devono comunque continuare a far quadrare i bilanci ma con introiti decurtati. L'Anci fa così sentire la propria voce, manifestando «allarme e preoccupazione». La possibilità di aumentare le aliquote non è infatti sufficiente a colmare le carenze derivanti dalla nuova tassazione sulla casa. Da qui la richiesta di un ulteriore sforzo da parte dello Stato, senza il quale difficilmente i Comuni potranno far fronte alla normale amministrazione.
LE RISORSE «Sulla prima casa il prelievo Imu variava tra il 4 e il 5 per mille», spiega il numero uno dei sindaci, Piero Fassino, «mentre ora l'aliquota Tasi è prevista al 2,5 per mille. È evidente che occorre trovare nelle pieghe del bilancio dello Stato quelle risorse che permettano ai Comuni di disporre, anche per il 2014, dello stesso gettito del 2013. Chiediamo al governo di adottare provvedimenti che risolvano questo problema, stante il fatto che i Comuni dovranno presentare i bilanci il 28 febbraio». Lascia però poco spazio di manovra il sottosegretario dell'Economia Pier Paolo Baretta. «Il capitolo Imu-Tasi», afferma il sottosegretario, «è chiuso».