Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

La prima volta di Evgenij Onegin

Fonte: L'Unione Sarda
19 dicembre 2008

Lirica. Stasera a Cagliari l'opera di Ciaikovskij

Nel ruolo principale Roberto Frontali, sul podio Mikhail Jurowski

È estate nella pianura russa, quando fra le betulle si aprono le scene di Evgenij Onegin di Pëtr Il'ic Ciajkovskij. Ultima opera in cartellone del Teatro Lirico di Cagliari, in programma da stasera alle ore 20,30 nel teatro di via Sant'Alenixedda, Evgenij Onegin è la creazione di un autore russo che parla dell'anima russa ma che poi, nella musica, spontanea e facile, si guarda bene dall'irrigidirsi sugli stereotipi delle melodie autoctone. Così Ciajkovskij adotta i modi della musica europea e compone un'opera gradevole e sentimentale, che raramente perde il carattere di musica da salotto, cosmopolita, che si pone da cerniera tra l'Occidente e l'Oriente.
Psicologica e decadente, l'opera lirica di Cajkovskij si affida a una vena lirica appassionata, si muove con agio in una ricca tavolozza timbrica. Così in Evgenij Onegin , Ciajkovskij caratterizza con le sue melodie i personaggi simbolo di Puskin: Lenskij che incarna l'anima russa schiacciata dall'aristocrazia con la sua superficialità, Tatiana che ne rappresenta il desiderio spontaneo d'amore, e Onegin in cui vivono tutti i conflitti del tempo. Mentre sullo sfondo si pone nitidamente la rappresentazione della piccola borghesia di campagna e della nobiltà con le sue feste.
Scritto su libretto dello stesso Ciajkovskij e di Konstantin Šilovskij, dal romanzo omonimo di Aleksandr Puškin, Evgenij Onegin segue il canovaccio dei versi di Puskin, anzi li dà per scontati, fino al punto da concentrarsi soltanto su alcuni elementi focali della vicenda, nella consapevolezza che il pubblico che assisteva alla prima nel 1879, conosceva già perfettamente l'intero intreccio. Non a caso Ciajkovskij definisce il suo Onegin come “Scene liriche in tre atti e sette quadri”, senza la pretesa di colmare i vuoti tra una scena e l'altra.
Di fatto, passati gli anni, l'opera di Puskin non è più così popolare da poter essere data per scontata, anche se più di un film ne ha rinverdito la memoria.
Evgenij Onegin è un “giovin signore” alla moda, cinico, egoista, annoiato di tutto e di tutti. L'eredità di uno zio lo porta da Pietroburgo in campagna dove, con un altro giovane proprietario, il poeta idealista Lenskij, comincia a frequentare la casa della signora Larin e delle sue figlie: Olga, la vivace e allegra fidanzata Lenskij, e Tatjana.
Romantica e melanconica, Tatjana si innamora di Onegin e gli confessa il suo amore. Lo scettico “dandy” la irride con una predica morale sui pericoli che corrono le fanciulle che si abbandonano ciecamente all'amore. Come diversivo alla noia Onegin, in una festa da ballo, corteggia Olga e, quando viene sfidato da Lenskij, lo uccide in duello.
Dopo vari anni di peregrinazioni, Onegin torna a Pietroburgo, dove ritrova Tatjana, ora sposata al principe Gremin e trasformata da provinciale in dama raffinata. Ora è Onegin che la corteggia invano: Tatjana lo ama ancora, ma nello stesso tempo lo rifiuta e dichiara fermamente che non tradirà mai la fiducia dell'uomo che ha sposato.
A Cagliari Evgenij Onegin arriva in un allestimento del Teatro Mariinskij di San Pietroburgo firmato, per la regia, da Patrice Caurier e Moshe Leiser, ripresa al Teatro Lirico di Cagliari da Jean Michel Criqui. L'Orchestra e il Coro del Teatro Lirico sono diretti dal Mikhail Jurowski mentre le voci sono quelle di Tiziana Tramonti (Larina), Marina Rebeka (Tatiana), Elena Belfiore (Olga), Roberto Frontali (Evgenij Onegin), Alex Wawiloff (Lenskij), Giorgio Surjan (Il principe Gremin).
GRECA PIRAS

19/12/2008