Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Cagliari, caos Tares: ritardi ed errori centinaia in fila per ore

Fonte: L'Unione Sarda
24 dicembre 2013

- Contribuenti disorientati, molte anomalie nelle cartelle

 

Antivigilia di Natale nel caos all'ufficio Tributi del Comune. Colpa della tassa sui rifiuti e servizi, la famigerata Tares. Tra le 9 e le 12 di ieri, centinaia di cagliaritani si sono ammassati davanti agli sportelli di via Nazario Sauro per chiedere chiarimenti sugli importi da pagare. Tanti gli anziani costretti ad attendere in piedi il proprio turno. Una mattinata da incubo con code interminabili e disagi pesanti.
CARTELLE IN RITARDO Numerosi cittadini si sono visti recapitare la lettera con il modulo F24 in forte ritardo, altri non l'hanno neanche ricevuta, altri ancora hanno riscontrato anomalie nella cartella pre-compilata (dati sul nucleo familiare e importi sbagliati). Chi non ha ricevuto il bollettino ha preso d'assalto l'ufficio comunale per ottenere un duplicato. Un pasticciaccio brutto, insomma, che ha mandato su tutte le furie le persone.
PROROGA AL 16 GENNAIO Per venire incontro alle famiglie, l'Amministrazione comunale ha fatto sapere che il Governo ha dato il via libera a una proroga: sarà possibile pagare il saldo entro il 16 gennaio. Un rinvio che non è bastato a evitare il caos. Il problema è che la Tares non piace proprio a nessuno. Soprattutto a Cagliari, dove si è registrato un aumento globale del 30 per cento. Nonostante la proroga, tante persone si trovano ora di fronte a una scelta dolorosa, se festeggiare il Natale o conservare i soldi per pagare la Tares assolvendo così al proprio dovere di buoni cittadini.
IN FILA PER ORE «Sono arrivato in via Sauro alle 11 e c'erano già 150 persone in fila», riferisce Maurizio Incostante, ristoratore, «non se ne può più, l'ennesima giornata rovinata per pagare le solite tasse». Amareggiata Antonina Schirru, 58 anni. «Sono venuta a chiedere una dilazione. Dopo aver pagato 272 euro me ne hanno chiesti altri 222 a Natale. È vergognoso. In totale sarò costretta a pagare quasi 500 euro». Disperato Vincenzo Mele, 67 anni. «Campo con 700 euro di pensione dopo aver lavorato sodo per quarant'anni, prima in un negozio di mobili poi come giardiniere. Questa Tares è un'assurdità. Non sono in grado di pagarla, mi hanno rovinato il Natale». «Con tutta la tecnologia che c'è», si sfoga a voce alta un altra persona in attesa, «è vergognoso che si debbano perdere intere mattinate in fila davanti a questo sportello».
CONFUSIONE E RABBIA «Il problema è che non c'è filtro. Non tutti sono qui per la Tares, servirebbe uno smistamento. Ma forse è chiedere troppo. D'altronde siamo in Italia». «A me la cartella non è arrivata», allarga la braccia Nicola Marras, un anziano, «sto facendo la fila… chissà quanto impiegherò. Prima di me ci sono ancora 124 persone». «Gli importi sono stati raddoppiati», urla un uomo paonazzo per la rabbia, «siamo stufi di avere a che fare con questi lazzaroni e parassiti che ci chiedono sempre soldi». In fila anche cittadini con in mano vecchi bollettini della TARSU «Roba da non credere», sorride un giovane, «mio padre ha pagato, eppure gli è arrivata una cartella di Equitalia con tanto di mora. Lui è invalido, per cui è rimasto a casa. La fila la faccio io anche se avrei preferito evitarlo».
Paolo Loche