Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

«Dietro la cassa dall'8 novembre al 31 gennaio»

Fonte: L'Unione Sarda
17 dicembre 2013


Testimonianze e idee
 

Vedi la foto
Il risciò in affitto ha gli addobbi di Natale, con tanto di telone blu sul tettuccio e il cartello “Buone feste” in coda. Costume rosso, barba bianca sintetica e cappellino con le luci a intermittenza: Francesco Gastaldi, 24 anni, cagliaritano, cerca di attirare l'attenzione dei passanti. «Non riesco a trovare un lavoro, durante l'anno provo ad arrangiarmi con quello che mi capita. Per le feste ho avuto l'idea di portare in giro la gente», racconta. La partenza è in via Garibaldi, cinque euro per arrivare sino a via Manno. «Qualcuno viene attirato dalla novità». Insieme a lui c'è l'amico Paolo Murru, 32 anni. Mantello verde militare con profili arancioni, pantaloni in pendant e berretto con pon-pon: «Sono un folletto», precisa mentre cerca di attirare i potenziali clienti mostrando un volantino: dal 6 dicembre in risciò con Babbo Natale per le vie del centro . «Sono disoccupato, si fa quello che si può per tirare avanti».
Decisamente più convenzionale la scelta di Monica Murgia, 33 anni, diploma di ragioneria, e tre mesi da commessa part-time da Coin. «Ho iniziato l'8 novembre, il contratto scade il 31 gennaio», dice mentre batte gli scontrini alla cassa. «Ho mandato centinaia di curriculum ovunque, ma nessuno mi ha risposto. Anche se è solo per le feste, sono felicissima. Almeno guadagno qualcosa». Lazzaro Desogus, 43 anni, di Sinnai, cerca di vendere prodotti sardi davanti all'ingresso del negozio. Ma senza successo. «La gente mi chiede i prezzi e poi non compra niente. Dicono tutti che non hanno soldi». Federica Chergia, 22 anni, di Quartu, iscritta al terzo anno di Economia, s'improvvisa commessa in una gioielleria di via Paoli. «Ho portato il curriculum e mi hanno presa, è una grande fortuna, avevo bisogno di guadagnare qualcosa», dice sorridente. Ha iniziato il 14, andrà avanti sino al 24. Poi altri due giorni, «il 27 e 28 solo di sera», prima di riprendere in mano i suoi libri.
Sara Marci