Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Il teatro proibito dalla censura in scena a Pirri

Fonte: L'Unione Sarda
13 dicembre 2013


Stasera alla Vetreria

 

Siamo abituati a sentire parlare di censura televisiva, cinematografica, letteraria, meno, invece, di quella teatrale, a cui Federica Festa e Marco Delle Fratte dedicano la pièce “Teatro Proibito”, in programma oggi alle 21 a Pirri alla Vetreria per la rassegna “La rosa bianca”, curata dal Crogiuolo. Un viaggio nei testi mai rappresentati dal periodo dell'Unità d'Italia al 1962, anno in cui il Governo Fanfani abolì la censura preventiva. «Per circa un secolo, oltre 700 copioni sono rimasti chiusi in un cassetto. Un argomento di cui mi sembra giusto parlare affinché di censura il nostro Paese più non muoia. Fo, Fellini, Pirandello, Brecht, Shaw, sono alcuni degli autori che porteremo in scena» afferma l'attrice romana: «Il timbro con la dicitura “respinto”, “non approvato”, apposto sul dorso di un copione, una lunga linea rossa su una battuta dattiloscritta di un personaggio, bastavano per decretare la morte di un spettacolo. “La Mandragola” di Machiavelli, non fu mai portata in scena perché colpevole di offendere il clero. “La Governante” di Brancati era un testo troppo omosessuale, il brechtiano “I fucili di madre Carrar”, dipingevano una donna troppo antifranchista e disperata. La lista è lunga».
Come è nato il lavoro?
«Direi per caso. Volevo fare una ricerca sul teatro capitolino degli anni Trenta e nei libri di storia del teatro, leggevo spesso che il copione era stato censurato. Così ho deciso di approfondire. Ho scritto un libro, che poi è diventato uno spettacolo. La storia della censura teatrale è la storia di un omissis culturale e quindi della cultura di un Paese».
La censura sembra roba d'altri tempi, ma invece non è così.
«Oggi è legata alla prospettiva economica. E' più facile mettere in scena un testo classico con cui riempi la sala, che seguire la strada del teatro di narrazione, di quello civile. È presente nella scelta produttiva. Incontri spesso chi ti suggerisce di evitare quell'argomento o quel soggetto, altrimenti lo spettacolo è difficile venderlo».
Carlo Argiolas