Rassegna Stampa

La Nuova Sardegna

L’Ance: più efficienza e gestione innovativa

Fonte: La Nuova Sardegna
13 dicembre 2013

I costruttori propongono interventi di carattere pubblico-privato e di riqualificazione urbana




CAGLIARI Il programma d’intervento proposto dall’Ance si articola su alcuni punti fondamentali. Primo fra tutti la ristrutturazione edilizia intervenendo sugli aspetti funzionali ed energetici, «adottando una logica di orientamento della spesa pubblica contrapposta all’attuale, che continua a destinare risorse per la messa in sicurezza degli edifici più vecchi e fatiscenti». «Negli altri casi – dice l’Ance – sarà necessaria una logica di “sostituzione efficiente”, analoga negli obiettivi a quella adottata in altri settori e cioè di sostituzione di un prodotto obsoleto ed energeticamente inefficiente con uno efficiente e funzionale (principio della “rottamazione” e riqualificazione per sostituzione del patrimonio scolastico)». Secondo l’associazione dei costruttori «la sostituzione edilizia può costituire un’importante occasione di razionalizzazione dell’offerta mediante accorpamento degli edifici, che non può essere efficacemente impostato con esclusivo riferimento al patrimonio edilizio attualmente esistente». Bisognerebbe, quindi, avviare un processo collegato all’eventuale rilocalizzazione dei complessi, in coerenza con le esigenze della domanda e le reti della mobilità. Accanto agli interventi sull’edilizia scolastica, l’Ance individua un modello di offerta scolastica nuova e articolata con «l’innovazione del modello gestionale dei complessi e l’integrazione degli spazi scolastici con una serie di funzioni e servizi complementari orientati alla fascia giovanile, innovando profondamente anche il modello di servizio offerto dalla polarità scolastica al territorio». «Il Programma dell’Ance – dicono i costruttori – è in grado di attivare, a livello nazionale, nell’ipotesi d’intervento su circa un terzo delle attuali superfici e sugli immobili dismessi da valorizzare, investimenti intorno ai 30 miliardi di euro, coinvolgendo in modo diffuso le Pmi dei settori delle opere pubbliche e dell’edilizia privata, le imprese di servizi e gli attori economici territoriali. Il meccanismo può mettere in gioco anche aree private e sfruttare velocizzazioni dell’iter legato alla ridestinazione degli immobili dismessi. Si apre – sostiene l’Ance – la prospettiva, attraverso un simile programma di riassetto delle infrastrutture scolastiche, di avviamento di rilevanti processi di riqualificazione delle città».