Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Tariffa maggiorata, proteste

Fonte: L'Unione Sarda
10 dicembre 2013


LA POLEMICA. Venne introdotta per favorire la rotazione

 


«Un gestore unico per la sosta a pagamento? Sarebbe l'ideale ma è impossibile. In passato sono state fatte scelte sbagliate. Ormai non si può tornare indietro». Per il presidente della commissione Viabilità del Comune, Guido Portoghese, le lamentele per le diverse gestioni (e tariffe) degli stalli a pagamento sono legittime, ma un bando unico che regoli uniformemente la sosta in città è un'utopia. «La società Apcoa - che gestisce le strutture di via Amat, viale Regina Elena e i parcheggi a raso circostanti - ha una concessione di 99 anni. Solo se decidesse di rescindere il contratto si potrebbe fare qualcosa, ma non lo farà mai». Diverso il caso degli stalli dell'Autorità portuale. «Un'interlocuzione è possibile», sostiene Portoghese, «e non escludo che la tenteremo». Favorevole, da cittadino, alla gestione unica, anche l'amministratore della società Parkar, Ezio Castagna. «Mi chiedo come facciano i cagliaritani a non impazzire», dice, «è ovvio che uniformare è la cosa migliore, ma non sono scelte che mi competono».
Stesso discorso per le tariffe. «È il Comune che le decide». Il cittadino si chiede come mai nel Largo o al mercato di San Benedetto debba spendere 1 euro per sostare un'ora mentre altrove spende la metà. «La spiegazione è semplice», dice Castagna, «in centro e nelle zone commerciali si punta a favorire una rotazione. Ma il ricambio è difficile perché i pass per i residenti sono 5300. Significa che le macchine vengono parcheggiate venerdì e restano lì fino a lunedì». In totale Parkar gestisce 2850 parcheggi a raso più 270 in struttura (via Manzoni). La tariffa ordinaria è 50 centesimi per la prima ora, 1 euro per la seconda e le successive. Tariffe speciali (30 centesimi un quarto d'ora, 50 mezz'ora, 1 euro la prima ora, 2 le successive) sono state introdotte nel Largo, nelle vie Crispi e Angioy, al mercato di San Benedetto, nelle vie Alghero, Paoli e Sonnino. (p.l.)