Rassegna Stampa

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A rischio i fondi per Sant’Elia”. Residenti tra buche, macerie e laghi di fango

Fonte: web cagliaripad.it
9 dicembre 2013


 

Nessuna notizia del progetto di riqualificazione del rione e la paura è che il denaro destinato alla sistemazione delle abitazioni possa essere dirottato. Infuriati gli abitanti: “Quartiere sporco insicuro: bambini in pericolo"

Ennio Neri,
e.neri@cagliaripad.it


 

Foto di Gisella Congia

 

Buche profonde e insidiose, giganteschi laghi di fango e scogli di macerie. Sullo sfondo muri fatiscenti e sottoservizi disastrati. Eppure nessuna bomba è scoppiata dalle parti di piazza Falchi e piazza Silesu. C’è solo tanta incuria. E dire che ci sono anche i soldi: 37 milioni di euro, 30 della Regione e 7 di Area, l’agenzia regionale proprietaria dei “palazzoni” di Sant’Elia. C’è perfino l’accordo (ci son voluti mesi) con l’amministrazione comunale. E ora mancano solo i lavori. Così nell’attesa dei tempi e dei comodi della burocrazia, il complesso “Del Favero”  ribattezzato “Centro tumori” dagli abitanti del quartiere per le terrificanti condizioni in cui riversa, quello degli edifici costruiti a cavallo tra gli anni ’70 e ’80, continua a marcire e far disperare gli abitanti.

“Abbiamo fatto un giro del rione”, spiegano le donne del gruppo Sant’Elia viva, “una cosa allucinante, ovunque dalla piazza Lao Silesu, piazza Falchi e in piazza Demuro c’è degrado tra macerie e spazzatura. Centro tumori? È riduttivo chiamarlo così: in questi ultimi anni è perfino peggiorato. La demolizione dei piani pilotis ha lasciato tutto scoperto, ma nulla è stato risanato e ora c’è l’inferno. Pozzanghere e buche dove, col buio pesto, i bambini rischiano di caderci dentro. Ma è possibile”, conclude, “che Area non si renda conto?” Gli abitanti attendono i politici in visita per le imminenti elezioni regionali. “Che vengano a chiederci i voti: li stiamo aspettando”.

Il restyling del rione prevede la riqualificazione delle abitazioni di piazza Silesu (1-2-3-4, blocco 1 e 2), piazza Falchi 1 (blocco 3) e piazza Demuro (1-2-3-4, blocchi 4 e 5), le “Lame” di via Magellano palazzo Puddu e via Schiavazzi 6 (palazzo Gariazzo) e 4 (palazzo Bodano), le “Torri” di piazza Stanley (blocco D1), via Livingstone (blocco D2) e piazza Pigafetta (blocco D3 e D4). Infine gli “Anelli”: l’anello A in via Schiavazzi (palazzi Puddu e Bodano e altri 16 alloggi e l’anello B di via Utzeri.

In tour nel quartierecon gli abitanti anche una rappresentanza del gruppo comunale di Sel e la consigliera Marisa Depau: “Il Comune ha assegnato le aree, ma senza i progetti i lavori non possono partire e rischiamo di perdere i fondi. Proprio come sta avvenendo per le case popolari a Mulinu Becciu: quei fondi, forse, non li vedremo più”