Rassegna Stampa

web Cagliari Globalist

Un altro primo dicembre con la Lila

Fonte: web Cagliari Globalist
2 dicembre 2013

ATTUALITA' #1dic 2013.

 

Facciamo oggi tutto questo grazie allo spazio offertoci da Cagliari Globalist che ci permette di parlare di hiv a 360°
 

Redazionedomenica 1 dicembre 2013 10:28
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Di Brunella Mocci presidente Lila Cagliari

Abbiamo scelto di far parlare la Lila di Cagliari attraverso la voce di coloro che ne fanno parte quotidianamente, cercando di seguire un filo invisibile che tenga insieme i vari argomenti. Questo per dire chi siamo e chi siamo stati, ma anche e soprattutto per cercare di offrire una serie di informazioni corrette, insieme a risposte a quesiti o dubbi ai quali spesso non viene data l'importanza che meritano e quindi neppure una risposta. Abbiamo le testimonianze di due persone che pur volendo mantenere l'anonimato pubblicamente, hanno comunque voluto raccontare la propria storia e quale impatto abbia avuto l'hiv nelle proprie vite. Nonostante gli anni di distanza tra le due storie, nulla sembra cambiato, lo stigma sociale è sempre alto e queste testimonianze lo dimostrano in pieno.

Oltre a questo, per ottenere una panoramica più ampia dell'hiv a Cagliari, abbiamo voluto coinvolgere altre figure che, pur non facendo parte della Lila, possono dare un parere importante o raccontare la propria esperienza professionale a contatto con il problema dell'hiv. Molti tra loro sono professionisti con i quali la Lila ha da tempo un rapporto di collaborazione e di fiducia costanti.

Facciamo oggi tutto questo grazie allo spazio offertoci da Cagliari Globalist che ci permette di parlare di hiv a 360° intuendo che di aids si parla sempre troppo poco e sempre di meno, liquidando il problema, molto spesso con un semplice articolo. Magari proprio il 1 dicembre in occasione di questa giornata mondiale di lotta all'aids. Eppure il problema esiste. Tutti i giorni. Ci sono infatti in Italia circa 4000 nuove infezioni l'anno, ovvero una infezione ogni due ore. Un dato allarmante e sottovalutato, vista anche la varietà di fasce di popolazione che si infettano quotidianamente. Sono 3.853 le nuove diagnosi di infezione da Hiv segnalate nel 2012. I casi di Aids conclamato diagnosticati sono invece 715. Lo dice un aggiornamento sulle nuove diagnosi di infezione da Hiv e dei casi di Aids in Italia da parte del Centro Operativo Aids dell'Istituto Superiore di Sanità. Per incidenza, la Sardegna figura al quinto posto nella classifica delle regioni più colpite. Anche alla luce di tali cifre allarmanti, noi riteniamo che di Aids se ne debba parlare sempre. Senza mai abbassare la guardia. Crediamo che si debbano tenere a mente quelli che sono, da anni, gli indicatori internazionali sulla prevenzione dell'hiv, nella popolazione intera, compresa quella detenuta. Infatti l'assenza di prevenzione e la mancanza di informazione provocano nel tempo una sorta di amnesia e deresponsabilizzazione collettiva. L'informazione assente o peggio la disinformazione, inoltre, alimentano lo stigma sociale e la discriminazione verso le persone sieropositive. Si continuano ancora oggi a leggere, sui media, troppe notizie o parole inesatte e scorrette che ci hanno convinto, come Lila, a stilare una sorta di vademecum sulla giusta terminologia da utilizzare quando si parla di hiv o di aids in tutti i contesti della comunicazione. Trovate il vademecum sul nostro sito:

LILA.IT

L'abbiamo fatto nella speranza che non capiti di dover ancora leggere articoli che generano più che altro confusione in chi legge, oltre che mortificazione nelle persone che con fatica convivono con l'hiv. Vi sono casi gravi, anche in Sardegna, di pesante discriminazione negli ambienti di lavoro così come all'interno delle istituzioni, e noi li abbiamo denunciati. Ad ogni caso che emerge e viene denunciato pubblicamente, ne corrisponde però almeno un altro che resta nascosto o sommerso, perché chi subisce spesso non parla, per paura di ritorsioni o di coinvolgimento della propria famiglia.

La campagna 2014 della Lila punta proprio su questo tema della discriminazione, in particolare nei luoghi di lavoro. Lavorare è un diritto per le persone con Hiv, ribadito dalla Legge 135/90, oltre che costituzionalmente sancito. Talvolta questo diritto viene negato, ma sempre più spesso viene rivendicato, come risulta dalle sempre più numerose segnalazioni raccolte dalla Lila, di singoli difficili casi, alcuni dei quali riguardano le nostre Istituzioni.