Rassegna Stampa

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25nov Matriarcato sardo:occulto, sottile, reale

Fonte: web Cagliari Globalist
26 novembre 2013

 

Le donne in Sardegna sono sempre state grandi.hanno sempre goduto di possibilità e diritti.[Elisabetta Siotto]
 

Redazionelunedì 25 novembre 2013 09:52
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Foto di Alessandro Cani

di Elisabetta Siotto

La donna sarda e il suo ruolo nella società è stato un argomento spesso discusso da vari studiosi e la reale posizione sociale di cui ha goduto nel passato non è ancora perfettamente chiara, ma convenzionalmente si può dire che nella nostra terra la donna avesse un ruolo di particolare importanza. Non mi soffermerò a commentare quanti e quali danni siano stati effettuati dalla tradizione paternalistica della chiesa e da quella maschilista dello Stato Italiano, che hanno tentato per secoli di infangare o addirittura nascondere l'importanza della figura femminile nella nostra terra, ma cercherò di fare una panoramica di miti, leggende e figure storicamente riconosciute riguardanti le piccole grandi donne sarde.

Una delle figure più controverse e affascinanti è quella de "s'accabadora", si narra infatti che quando una persona anziana o un malato terminale non riuscivano a passare a miglior vita un parente prossimo chiamasse questa signora incappucciata che giungeva nel cuore della notte per consolare e dare infine la pace al morente. E non è un potere immenso quello di togliere la vita quando ritenuto necessario? I vari documenti dimostrano inoltre una grande benevolenza e rispetto da parte della popolazione verso queste donne, che venivano protette da un'omertà assoluta. tanto che nessuna di loro ebbe da subire ripercussioni da parte delle leggi dello Stato. Nei paesi dove mancavano i medici o anche nelle città, quando il costo delle cure ufficiali non poteva essere sostenuto dalle famiglie, erano delle donne dette "praticas" a prestare cure con metodi assolutamente naturali, (potremmo definirli omeopatici), tramandati oralmente da madre a figlia, da nonna a nipote. Quasi delle sciamane, avvolte in una misteriosa aurea di magia e di affascinante superstizione. Le donne in Sardegna sono sempre state grandi, hanno sempre goduto di possibilità e diritti.

Le donne potevano ereditare. le donne potevano aprire delle attività. le donne avevano il comando supremo nelle faccende sociali e casalinghe. Il rispetto e la sottomissione nei confronti di padri, fratelli e mariti non era assoluta come può apparire, la donna amministrava il denaro in casa, la donna organizzava tutto ciò che concerneva la vita comunitaria, dai matrimoni ai funerali, alle feste di paese, la donna si occupava dell'educazione dei figli e della gestione di tutte quelle piccole cose che rendono una società civilizzata. L'uomo era rispettato e accudito, era, potremmo dire, servito e riverito, ma non aveva potere decisionale. Una donna nella società sarda poteva essere veramente qualcuno, poteva davvero essere un membro ammirato e rispettato della comunità. Un esempio per tutti? Eleonora D'Arborea che fu giudicessa, che aggiornò la Carta De Logu, rendendolo uno dei documenti più progressisti del 1300, che fu donna, ma ebbe un grande potere politico.

Guardate Grazia Deledda.. la prima donna a vincere un Nobel per la letteratura. era sarda e della Sardegna più chiusa e cupa, della nostra Barbagia, eppure esercitò il potere della parola, eppure fu grande alla fine del 1800, quando era difficile uscire dal guscio della pressione data dalle convenzioni sociali. Studiosi, scrittori, preti, monaci, in tanti hanno avuto a che ridire sulla reale presenza del matriarcato in Sardegna, ma ne avete le prove sotto gli occhi ogni giorno, perché la nostra terra ha un pregio-difetto: evolve piano, è ancora antica, è ancora misteriosa, è ancora piena di esempi di come la donna prevalga, di come abbia un potere sotterraneo, di come sia capace di manipolare ciò che la circonda e di adattarsi a ciò che le viene imposto volgendolo a proprio favore. È sciocco contrapporre il matriarcato sardo al patriarcato più comune, è qualcosa di più sottile e delicato e infido. Guardate gli occhi di una di quelle classiche antiche signore che vestite di nero camminano lentamente nelle strade nei nostri paesi, osservatene bene lo sguardo, il portamento e l'orgoglio.

Solo allora potrete capire qual è stato e quale sarà sempre il potere delle donne in questa terra, un potere nascosto magari, ma un potere reale, che è nato dalla terra, è cresciuto nella superstizione e rimarrà immortale come leggenda presente e futura.