Rassegna Stampa

La Nuova Sardegna

Giovani all'estero: paga l'unione europea

Fonte: La Nuova Sardegna
7 maggio 2008

Giovani all’estero: paga l’Unione europea

Via alle selezioni, l’opportunità di imparare una lingua straniera


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CAGLIARI.Da pochi mesi a un anno in un paese straniero per conoscere una nuova lingua, una nuova cultura, ma soprattutto per arricchire il proprio bagaglio di vita e culturale. Con il servizio di volontariato europeo è possibile: l’associazione ‘Terre di mezzo 2000’, che fa da intermediaria con le organizzazioni che negli altri paesi si occupano del progetto, ha dato il via alle selezioni, rivolte a giovani d’età tra i diciotto e i trent’anni desiderosi di vivere un’esperienza formativa fuori dal proprio paese. Un’opportunità resa possibile grazie ai progetti dell’Unione europea pensati per i giovani, che in questo caso permettono ai ragazzi di vivere l’avventura a costo zero: sono a carico della Comunità europea non solo le spese di viaggio, ma anche quelle di vitto e alloggio, cui s’aggiunge una piccola diaria, variabile in proporzione al costo della vita nel paese di destinazione.
La lista delle mete possibili è lunghissima: non solo paesi dell’Unione europea come Belgio, Francia, Scozia, ma anche Lituania, Serbia, Armenia, Bielorussia, Algeria. Si parte, e si comincia a lavorare come volontari, in uno dei tanti settori dove ci può essere bisogno di una mano: accanto ai bambini delle scuole materne, nelle gallerie e nei centri d’arte, nelle organizzazioni che si occupano di diritti delle donne o di disabilità. Un ampio ventaglio di scelta che permetterà di conservare un’esperienza di quelle che non si dimenticheranno mai.
Spiega Angelica Perra, vicepresidente di Tdm 2000: «I ragazzi non partono allo sbaraglio perché controlliamo con attenzione, tramite numerosi incontri programmati nel corso dell’anno, il profilo delle associazioni con cui ci rapportiamo». Pochi dubbi insomma: le associazioni in cui ci si troverà a operare o a essere accolti sono di quelle che fanno sul serio. Pochi dubbi anche per l’alloggio: i ragazzi potranno essere sistemati in famiglia, in abitazioni fatte apposta per i volontari in cui ciascuno avrà la propria stanza o in un appartamento a sé. Per accedere al programma non è necessario alcun titolo di studio particolare, bisogna però cavarsela con l’inglese o, in alternativa, avere un po’ di dimestichezza con la lingua del posto: «In questo senso siamo già noi a offrire dei corsi di lingua prima della partenza - aggiunge Angelica Perra - una volta a destinazione, in ogni caso, sono le organizzazioni che si occupano del progetto a far sì che il giovane possa proseguire lo studio della lingua».
Per partecipare bisogna inviare il proprio curriculum vitae, accompagnato da una lettera di motivazione, all’indirizzo email info@tdm2000.org. E’ possibile ottenere informazioni sui programmi e sulle possibilità anche nel Centro giovani di via Dante o sul sito tdm2000.org. (s.z.)