Rassegna Stampa

La Nuova Sardegna

Immigrati, una festa per l’integrazione

Fonte: La Nuova Sardegna
12 dicembre 2008

VENERDÌ, 12 DICEMBRE 2008

Pagina 1 - Cagliari



Alla Fiera musica e cucina etnica, ma anche il dramma di chi dorme per strada




CAGLIARI. Qualche ora per stare insieme, a suon di musica, con assaggi di cucina etnica. Ieri dalle 10 alle 16 alcune centinaia di immigrati hanno avviato in allegria un progetto di integrazione culturale. Rappresentanti delle numerose comunità presenti nel cagliaritano hanno fatto esperienza comunitaria convocati dal progetto “Comunimondo”, iniziativa - finanziata dall’Assessorato regionale del Lavoro - che avvia un dialogo concreto tra culture differenti come strumento di prevenzione del pregiudizio e della discriminazione. Hanno partecipato anche una cinquantina di immigrati regolari, dimessi dal Cpa di Elmas, che possono circolare liberamente, ma non hanno alcun punto di riferimento, lavoro, famiglie, casa dove essere accolti. Nel pomeriggio di ieri, nel bel mezzo della festa, un problema concreto e drammatico ha costretto ad abbassare il volume della musica sparata da una regia da discoteca e attenuare il ritmo dei tamburi. C’era poco da cantare e ballare di fronte al dramma che un centinaio di persone, alla Fiera e al Setar hotel, vive in queste ore. “La Caritas è intervenuta - dice Genet Woldu, animatrice culturale e presidente dell’Anolf (Associazione oltre le frontiere) - per pagare il biglietto di viaggio aereo per Roma a quanti nella capitale hanno un punto di riferimento. Chi ne è sprovvisto, anche stanotte dormirà per strada”. “Situazioni come queste - dice una giovane nigeriana - generano disperazione, origine e causa di molti gesti ingiustificabili: furti, spaccio, violenza”.
Nonostante tutto, l’appetito non è mancato agli immigrati, la gran parte adulti e giovani. A un piatto di cuscus o di riso con sugo di capra nigeriana non si rinuncia facilmente. Così come non ci si tira indietro davanti a una porzione di riso con verdura e pesce, tipica della cucina senegalese. Bevande solo analcoliche e tè a volontà.
Anche questa iniziativa rientra nel progetto “Comunionando” di integrazione culturale a 360 gradi, finanziato dall’Assessorato del Lavoro, e realizzato da Ial-Cisl, Anolf e Nigerian Community.
Un’attività formativa che piace agli immigrati dell’area vasta di Cagliari. Sono, infatti, circa 200 gli extracomunitari iscritti ai percorsi multiculturali. Provengono da Eritrea, Algeria, Armenia, Cuba, Cina, Etiopia, Iran, Ecuador, Kenya, Kurdisthan, Marocco, Nigeria, Perù, Polonia, Russia, Senegal, Brasile, Somalia, Ghana, Sudan, Zambia, Arabia Saudita, Ciad, Ucraina, Togo. Una rappresentanza, dunque, degli 8668 cittadini immigrati presenti nella nuova provincia cagliaritana dove si concentra, in pratica, un terzo della popolazione extracomunitaria di tutta l’isola. «Vogliamo stimolare i giovani ad ampliare il concetto di italianità e di cittadinanza europea per favorire - ha spiegato Genet Woldu - il dialogo intergenerazionale fra membri di famiglia con retaggio culturale misto, oltre che creare opportunità di incontro e scambio interculturale aperto agli apporti del territorio».