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Lirico, la polemica sui "pagliacci". I sindacati: "Allestimento degradato"

Fonte: web SardegnaOggi.it
5 novembre 2013

 

Teatro Lirico, a Cagliari i sindacati tornano all'attacco. Nel mirino l'allestimento de "I pagliacci" l'opera di Franco Zeffirelli che verrà presentata in via Sant'Alenixedda. La denuncia: "Il materiale scenico in avanzato stato di degrado, solo il noleggio costerà 100 mila euro e occorrerà un immane e costoso lavoro di ripristino".

CAGLIARI - Le sigle sindacali Fistel-Cisl, Slc-Cgil, Css, Snater e Usb della Fondazione Teatro Lirico di Cagliari tornano all'attacco contro i vertici dell'ente musicale e denunciano "l'ennesimo episodio di incapacità gestionale e sperpero inutile di risorse economiche in un momento così drammatico per l'economia del paese Italia e la sopravvivenza della Cultura e delle Fondazioni lirico sinfoniche italiane".

Ad accendere le poleveri l'arrivo a Cagliari di "un allestimento storico (la prima versione al Covent Garden negli anni Cinquanta e la seconda a Roma nel '92) del grande Maestro Franco Zeffirelli, viene motivato dall'attuale Direzione Aziendale come una scelta artistica, un tributo e un lustro per la città di Cagliari".

"Sabato mattina  - scrivono i sindacati -sono stati scaricati i tre tir contenenti l'allestimento di Pagliacci; molti Lavoratori sconcertati hanno constatato che il materiale scenico è in avanzato stato di degrado. Occorrerà un immane e costoso lavoro di ripristino, sempre che ci siano i tempi tecnici per farlo, per tentare di riportare in vita un allestimento che porta con sé tutti i segni inesorabili del tempo, conservato malissimo in chissà quale magazzino.  Sporcizia, degrado, sfascio.  Solo il noleggio di questo allestimento costerà 100 mila euro, alcuni costumi a parte (10 mila euro di noleggio dall'Opera di Roma), poiché con tutta probabilità alcuni non sono sopravvissuti all'incuria del tempo".

"Che senso ha questa operazione?" chiedono i sindacati: "Va contro i principi di sostenibilità e razionalizzazione delle risorse da anni invocate. Oltretutto appare rischioso avviare tali operazioni, nel momento in cui si attende il prestito della Regione Sardegna che porrà fine alle numerose ingiunzioni che depauperano alla fonte le risorse di: Comune, Regione e Banco di Sardegna. Storia e futuro devono e possono giustamente convivere ma compatibilmente con il principio della buona amministrazione".