Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Questa non è una città per la musica

Fonte: L'Unione Sarda
4 novembre 2013


Lo show di Massimo Ranieri salta e si fa a Sassari. Anche il Jazz Expo' potrebbe emigrare al nord
 

«Mancano gli spazi, siamo costretti ad annullare i concerti»
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Salta il concerto di Massimo Ranieri perché non c'è un posto dove farlo, e l'amministrazione comunale non dà risposte. Si va a Sassari. Non è la prima volta e probabilmente non sarà l'ultima. Pure il Jazz Expo', festival internazionale di altissimo livello, potrebbe emigrare nel nord dell'Isola. E sarebbe il colmo per il capoluogo, candidato tra le capitali della cultura d'Europa. Chiuso dal 2011 e chissà per quanto l'Anfiteatro romano, nell'Arena grandi eventi di Sant'Elia va in scena qualcosa in estate e poi si sbaracca, al parco della Musica forse bisognerebbe cambiare nome, il Teatro lirico serve giustamente prima di tutto per le opere, il teatro Massimo è votato alla prosa e in questo periodo si lavora (con forti ritardi) per decidere chi lo gestirà, il Piccolo Auditorium (ieri il live dei Negrita) è, appunto, piccolo. Si prova anche - per disperazione - ad utilizzare il Palazzetto dello Sport, ma costa un sacco di soldi, non è adatto per gli spettacoli, e gli manca pure l'agibilità. A completare il quadro c'è il complicato meccanismo messo su per assegnare la gestione di spazi come Villa Muscas, Ghetto degli ebrei, Exma', lanciato un anno fa e del quale ancora non si hanno notizie certe. Castello di San Michele e Lazzaretto restano in sospeso per totale mancanza di manifestazioni di interesse. Soltanto la gara per la Vetreria di Pirri è andata felicemente in porto con l'assegnazione a una cordata capeggiata da Cada Die. Inoltre, diverse associazioni sono sul sentiero di guerra per la graduatoria sui contributi 2013 (molti i ricorsi presentati) e contestano il Regolamento studiato per la distribuzione dei fondi, Regolamento criticato perfino dalla Commissione giudicatrice esterna. Tirando le somme, una vera tragedia, «un flop dietro l'altro della politica culturale della Giunta Zedda», denunciano i consiglieri di Pdl, Udc e i Riformatori sardi.
Sono stati gli operatori de “La via del collegio” a riproporre il problema. «Abbiamo dovuto annullare lo show di Massimo Ranieri perché l'assessore alla Cultura, prima ci ha chiesto di organizzarlo, poi è sparita nel nulla», sottolineano Antonello Gaviano, Toto Alcades e Roberta Cogotti. «Ormai, con gli spettatori disorientati, con una prevendita iniziata da parecchio e le comunicazioni inviate, in mancanza di una risposta chiara e inequivocabile da parte dell'amministrazione, siamo costretti ad arrenderci». Spiegano: «Il teatro lirico non era disponibile, e la Puggioni ha detto: facciamolo al Palazzetto». Ma il Palazzetto non ha «l'idoneità da parte della commissione di vigilanza sui locali di pubblico spettacolo», certifica il dirigente. Inoltre, spiega Roby Massa, altro organizzatore (della “Sem”), il Palazzetto costa 140 euro l'ora più Iva (quindi 170,8 euro), non ha servizi, e quando si fanno spettacoli lì disturbiamo le società sportive, “padrone di casa”».
L'Arena concerti è un (altro) capitolo dolente. Ecco cosa dice il Piano delle politiche culturali in riferimento all'impianto di Sant'Elia, che è stato montato e rismontato per due volte, con una spesa elevata e critiche feroci. «Rilevata la grave mancanza di uno spazio idoneo alla realizzazione di concerti e spettacoli con grande affluenza di pubblico, il Comune di Cagliari si è dotato di una struttura propria da mettere a disposizione degli operatori dello spettacolo in un'ottica di partenariato pubblico-privato che possa offrire alla cittadinanza cagliaritana, alla popolazione regionale e al target turistico nazionale e internazionale la possibilità di fruire di una programmazione ampia e diversificata di concerti e spettacoli dal vivo che si estenda durante tutto l'arco dell'anno. L'area prescelta ha requisiti e caratteristiche tali da renderla idonea all'allestimento di strutture che possano ospitare manifestazioni di alto livello qualitativo». Hanno suonato, tra gli altri, Fabri Fibra, Marco Mengoni, Litfiba, la Pfm. A settembre via tutto, palco smantellato e sedie in deposito, l'impianto elettrico era stato rubato la stagione precedente e si è andati avanti con un gruppo elettrogeno, di copertura annunciata per l'autunno e l'inverno, neppure l'ombra. E Jovanotti, per dire, a luglio si è esibito alla Fiera.
Cristina Cossu