Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Le tombe vip sono per sempre

Fonte: L'Unione Sarda
31 ottobre 2013

IL CASO. Le cappelle restano in concessione perpetua anche se si aumentano i loculi
 

Sì del Tar al ricorso di alcune famiglie contro il Comune
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Temevano di perdere il diritto alla concessione perpetua, quella che assegna uno spazio in cimitero per l'eternità e che, dal 1975, non è più consentita. Hanno quasi tutti cognomi illustri i ricorrenti che, con tre ricorsi presentati al Tar Sardegna, hanno ottenuto nei giorni scorsi l'annullamento di una parte del Regolamento di Polizia Mortuaria approvato otto anni fa dal Comune.
LE SENTENZE Nelle tre sentenze, depositate lunedì sera, il collegio della seconda sezione del tribunale amministrativo, presieduta da Francesco Scano (a latere Alessandro Maggio e Tito Aru), ha accolto in parte le motivazioni dei proprietari di alcune tombe di famiglia, in molti casi storiche, disponendo che l'aumento del numero dei loculi entro lo spazio già autorizzato non farà cadere la concessione perpetua tramandata nel tempo. Una differenza fondamentale rispetto alle tombe successive al 1975, che possono essere concesse solo per 99 anni (anche se, in caso di carenza di posti, potrebbero essere revocate dopo mezzo secolo dalla tumulazione)
FAMIGLIE VIP A chiedere l'annullamento delle delibere di Consiglio comunale sul nuovo regolamento di polizia mortuaria, approvate tra il febbraio ed il maggio 2005, era stato - tra gli altri - anche l'ex vicesindaco Emilio Pani, che aveva presentato un ricorso attraverso l'avvocato Giorgia Pani, in qualità di titolare della cappella "Baffico-Pani" che si trova nel cimitero monumentale di Bonaria. Sempre lo stesso legale, poi, aveva presentato un secondo ricorso anche per conto di Anna Leccis Cocco Ortu, proseguito dopo la morte dagli eredi della storica famiglia cagliaritana che detiene una tomba nel cimitero di San Michele. Un terzo ricorso, infine, era stato proposto dagli avvocati Edoardo Enrico Spinas e Roberto Uras per conto di Angelo Birocchi, Enrico Vacca, Elisabetta Sanjust, Stefano Sanna, Giorgio Vadilonga, Antonello Mulas, Adele Spissu, Enrico Asquer, Rosaria Maria Vacca, Achille Boero, Enrico Valle, Raffaele Garzia, Maria Cristina Serra, Camilla Frau, Antonella Cocco, Alberto Marcello, Roberto Cao, Andrea Dore, Gabriella Maria Manca di Nissa, Chirstian Sias e Anna Maria Spinas, tutti beneficiari di concessioni perpetue su cappelle di famiglia nei cimiteri di San Michele e Bonaria.
IL NODO DELLA QUESTIONE A far scattare la richiesta di un intervento del Tar, c'era stata soprattutto la nuova norma che disciplinava gli ampliamenti delle tombe familiari, introdotta dal Comune col nuovo regolamento: pur in presenza di concessione perpetua, chi voleva costruire nuovi loculi doveva ottenere una nuova autorizzazione soggetta al limite dei 50 anni che, contestualmente, veniva estesa anche ai loculi esistenti. Risultato? Addio alla tomba per sempre e via libera solo a quelle "a tempo determinato".
LA DECISIONE A metà ottobre, il collegio della seconda sezione del Tar si è riunito in camera di consiglio: dopo aver ascoltato le ragioni dei ricorrenti e quelle del Comune, rappresentato in aula dall'avvocato Genziana Farci, qualche giorno fa ha depositato le sentenze. I giudici hanno così sancito che se l'ampliamento del numero di loculi rimane confinato al perimetro dello spazio già autorizzato, la concessione resta perpetua, qualora occorra più spazio ne servirà una nuova. Ma il diritto acquisito all'eternità non si tocca: fino a quando non cambierà la legge «espressamente riferita anche alle concessioni perpetue rilasciate anteriormente al 1975, nessuna limitazione alla disponibiltà del diritto potrà essere introdotta con un atto regolamentare comunale».
Francesco Pinna