Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Cultura, i ricorsi dei gruppi

Fonte: L'Unione Sarda
25 ottobre 2013


Critiche a bando e regolamento anche dalla Commissione di esperti esterna
 

Le associazioni chiedono di rifare la graduatoria
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I ricorsi annunciati sono puntualmente arrivati, non si sa esattamente quanti, perché né l'assessore, né la presidente della commissione consiliare, né il dirigente rispondono alle domande dei giornalisti. Ma sono diverse le associazioni che contestano il procedimento e i risultati adottati per l'assegnazione dei contributi comunali alla cultura. Anzi, perfino la stessa Commissione giudicatrice di esperti esterni, ha rilevato «una serie di criticità relative al bando pubblico, al regolamento e alla griglia di valutazione prevista». Però correzioni non ce ne sono ancora state, le cose sono andate avanti ugualmente. Da Palazzo avevano detto che poiché era stato fatto un ciclo di audizioni, erano stati gli stessi addetti ai lavori a indicare la strada e di conseguenza non avevano di che lamentarsi, e aggiunto che dalla graduatoria emergono due cose: niente finanziamenti a pioggia e premio alla qualità. Invece, prima hanno espresso parecchie perplessità i responsabili di gruppi storici come Cedac, Jazz in Sardegna, Akroama. Poi il coordinamento degli organismi dello spettacolo e delle arti sceniche della Sardegna (che raggruppa molte realtà grandi e piccole, vecchie e nuove) è intervenuto per “difendere” Giunta e commissione consiliare, per sottolineare che quelli che attaccavano sono «gli stessi che negli anni passati erano stati artefici e fruitori di pratiche spartitorie, di favori e concessioni di contributi assolutamente arbitrari», ma che, comunque, è «necessaria un'attività di revisione e perfezionamento».
Estraneo alla querelle fino ad ora, per esempio, è stato Ignazio Picciau, presidente di Collegium Karalitanum, che adesso ha presentato un ricorso in opposizione alla graduatoria provvisoria e chiede «la riformulazione del giudizio finale espresso dalla commissione e la riassegnazione delle somme». «Ci sentiamo umiliati e offesi», dice Picciau, «il nostro coro è stato formato del 1973 e per quarant'anni ha partecipato alle più importanti manifestazioni musicali cittadine, regionali, nazionali e internazionali. Vogliamo sapere con quali motivazioni la nostra domanda è stata bocciata, perché siamo “insufficienti”. Faccio un appello all'assessore Puggioni: perché non viene mai a sentirci? Magari conoscere le realtà che operano a Cagliari, stare in mezzo alle associazioni e al loro pubblico, le sarebbe utile».
Ha presentato un ricorso anche Antonio Cabiddu, per Cedac, che è risultato beneficiario di 13 mila 904 euro, e tra le altre cose denuncia il fatto che la stessa Commissione giudicatrice «ha verbalizzato l'estrema genericità del bando, da cui sono scaturite difficoltà di valutazione e addirittura l'impossibilità di applicare in modo univoco la griglia di valutazione a progetti profondamente eterogenei».
Cristina Cossu