Rassegna Stampa

La Nuova Sardegna

Bach chiude la stagione al Lirico

Fonte: La Nuova Sardegna
10 dicembre 2008

MERCOLEDÌ, 10 DICEMBRE 2008

Pagina 42 - Cultura e Spettacoli



Serata all’insegna della musica sacra a Cagliari con quattro Cantate dell’Avvento eseguite da la Petite Bande



Si riprenderà il 10 gennaio con Nikolaj Demidenko

GABRIELE BALLOI

CAGLIARI. A quasi tre settimane dal Natale, come ultimo appuntamento della Stagione concertistica prima della pausa festiva, il Lirico ha proposto sabato una serata all’insegna della musica sacra di Johann Sebastian Bach: quattro Cantate dell’Avvento eseguite da La Petite Bande, l’orchestra barocca diretta da Sigiswald Kuijken. Lui stesso la fondò nel 1972 in Belgio, su richiesta della casa discografica Deutsche Harmonia Mundi, allorchè Gustav Leonhardt intraprendeva l’incisione de «Le Bourgeois Gentilhomme» di Lully. Difatti, all’orchestra del compositore francese presso la corte di Luigi XIV, si rifanno sia il nome che la formazione dell’ensemble, i cui componenti sono tutti degli specialisti nel repertorio antico e barocco. In quest’occasione, poi, era anche presente un quartetto vocale giacchè la “Cantata”, come suggerisce la parola stessa, è una forma musicale che prevede l’impiego delle voci. Il soprano Gerlinde Sämann, il contralto Petra Noskaiovà, il tenore Christoph Genz e il basso Jan van der Crabben erano i solisti accompagnati dalla Petite Bande, in un’esecuzione filologicamente rispettosa, e realizzata su strumenti d’epoca.
Fra l’altro, non capita tutti i giorni di vedere gli archetti (diritti nell’uso moderno) in quella che era la forma originaria, ossia leggermente arcuata, dalla quale non a caso prendono il nome. Li vediamo adoperare nel violoncello da spalla, nel basso di violone, o nel primo violino che suona lo stesso Kuijken. Certo l’intonazione degli strumenti antichi non è sempre perfetta, vacilla un poco, eppure il risultato timbrico, nell’insieme, rimane notevolmente affascinante e ci permette di immaginare acusticamente come “sentissero” la musica ai quei tempi. Pure nelle Cantate, come in altri suoi ambiti compositivi, Bach è sempre capace di infondere un pathos, un sentimento, un palpito emotivo di profondissima interiorità. Anche se le strutture, apparentemente semplici, in cui convoglia la sua creatività possono trarre in inganno, per l’asciuttezza, la grazia e la sobrietà che a volte sembrano trapelarne, in realtà anche queste Cantate dell’Avvento hanno in sé sia una sublime complessità contrappuntistica, sia una bellezza estetico-musicale che è quella tipicamente bachiana, in grado di trasportarci su una dimensione che trascende in qualche modo i nostri sensi.
Fra tutte e quattro (BWV 36, 61, 62 e 132) forse la più incantevole è «Nun komm, der Heiden Heiland» (nella versione più estesa, la n.61), che contiene uno dei Corali più belli che Bach abbia mai scritto.
La Stagione riprenderà il 10 gennaio, ore 19, con Nikolaj Demidenko in un recital pianistico dedicato interamente a Chopin.