Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Un mondo di studenti

Fonte: L'Unione Sarda
21 ottobre 2013


Arrivano a Cagliari da tutta Europa ma anche dal Perù e dal Laos
 

Erasmus e certezze: «Questa è una città ospitale»
Vedi tutte le 2 foto
L'aria è da turista qualunque, ma i libri sottobraccio raccontano un'altra storia. «Ho scelto Cagliari soprattutto per il clima. E poi un mio amico mi aveva detto di essersi trovato bene». Hector Gomez Gracia, 19 anni, arriva dalla Spagna, da Leòn per l'esattezza. È iscritto al terzo anno di Economia e divide un appartamento in viale Regina Elena con altri quattro studenti Erasmus come lui: «Paghiamo duecentocinquanta euro d'affitto a testa», spiega con un italiano ancora stentato. L'anno accademico è appena iniziato, il capoluogo sardo incassa subito pieni voti: «La città è molto bella, e la gente ospitale». Resta lo scoglio delle lezioni: «Non sono ancora bravo con la lingua. È difficile riuscire a seguire». Ada Medina, ventidue anni, peruviana, si muove con sicurezza tra vie e locali: «Sono arrivata a Cagliari ad aprile», spiega. «Ho già la laurea, adesso sto facendo un tirocinio». Occhi e capelli nerissimi e un pizzico di nostalgia per la partenza che si avvicina: «Tra due mesi dovrò tornare nel mio Paese. È stata una bellissima esperienza. Qui si sta davvero bene».
L'APPEAL DEL CAPOLUOGO Sono quasi trecento gli studenti stranieri che hanno scelto il capoluogo sardo per trascorrere parte del loro percorso universitario. Centottanta sono già qua, gli altri arriveranno nel secondo semestre da ogni angolo della terra. «Abbiamo subito un leggero calo rispetto all'anno scorso (sono stati 350)», racconta Gianluca Romano, presidente dell'Erasmus student network, l'associazione cittadina che si occupa degli universitari in arrivo, seguendoli passo passo nella loro esperienza. Le attività sono varie: dall'aiuto nella ricerca della sistemazione, agli interventi in caso di problemi nelle attività quotidiane. E poi eventi culturali, cineforum, visite guidate in giro per l'Isola, tornei sportivi, pizza party e tanto altro. «Un modo per farli sentire a casa e una bella occasione per promuovere il territorio», sottolinea Romano. Obiettivo centrato. «A conclusione della loro permanenza in città il livello di soddisfazione degli studenti ci ripaga appieno».
DA TUTTO IL MONDO Dal Laos alla Pennsylvania, passando per Cambogia, Argentina e Lituania. Gli Europei fanno la parte dei leoni: in testa ci sono gli spagnoli, a seguire polacchi, turchi, tedeschi e francesi. Erdal Kaya, ha ventitré anni e abita ad Ankara, in Turchia. Studia Lingua e letteratura italiana e divide una camera doppia in via Is Maglias con un connazionale. «L'abbiamo cercata su internet, prima di partire. Siamo stato fortunati, è abbastanza economica. Ci viene centosessanta euro a testa». Resterà sino a luglio, ma sta già pensando di replicare: «Tornerò di sicuro. Cagliari è una bella città, ed è talmente piccola che anche per chi non è del posto perdersi è quasi impossibile».
CLIMA DETERMINANTE Colbacco e scarponi imbottiti son rimasti a casa, Anna Rydzewska, 23 anni, polacca, si gode il sole ancora caldo in t-shirt. «Studio Filologia inglese, sono al terzo anno», racconta. «Prima d'ora non ero mai stata su un'Isola. La Sardegna è fantastica». Quando ha iniziato la trafila burocratica per ottenere la borsa di studio Anne Kruse, 22 anni, di Amburgo (Germania), aveva le idee chiare: «Ho pensato che l'Italia fosse il Paese perfetto per fare l'Erasmus. Ho scelto Cagliari perché altri studenti che ci sono stati negli anni passati sono rimasti entusiasti». E lo è anche lei, «l'università è ben organizzata e ci sono tantissimi appelli per ogni esame». L'unico neo il traffico: «Divido un appartamento con sei ragazze, vicino al mercato di San Benedetto. Vorrei andare a lezione in bicicletta, ma ci sono troppe macchine».
PROGETTO VINCENTE Nato nel 1987, per mano della Comunità Europea, l'Erasmus è diventato un must tra gli studenti universitari. Dai tre mesi a un anno, l'opportunità di svolgere un piccolo pezzo del proprio percorso accademico in una nazione straniera arricchisce culturalmente, e dà una mano con le lingue. Sono sempre di più gli studenti europei che scelgono il Belpaese come meta.
I VIAGGI DEI CAGLIARITANI Per i cagliaritani Spagna, Francia e Germania sono le destinazioni più gettonate. Ma qualcuno va controcorrente. «Ho preferito la Finlandia alle località classiche perché volevo fare un'esperienza estrema. Conoscere una realtà opposta alla mia, anche come clima e ambiente», spiega Edoardo Piras, 23 anni, cagliaritano, laureando in Economia. «Sono partito a gennaio del 2011 e ho vissuto vicino a Helsinki per cinque mesi. Ho imparato tantissimo, ogni persona con cui ho avuto a che fare mi ha insegnato qualcosa. Il mio modo di vedere il mondo è cambiato. L'Erasmus è un'esperienza che tutti gli studenti dovrebbero fare, apre la mente e ti lascia qualcosa dentro». Le difficoltà ci sono state. «Conoscevo poco l'inglese, all'inizio è stato difficile. Ma pian piano ci si abitua».
Sara Marci