Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Tuck&Patti, la ballata di una coppia entusiasmante

Fonte: L'Unione Sarda
17 ottobre 2013

Il duo nei giorni scorsi nell'Isola per “I grandi maestri del jazz internazionale”

 

La coppia Andress-Cathchart a Cagliari e a Nuoro




Insieme sul palco e nella vita. La storia della musica è ricca di artisti che hanno incrociato note e destini: Sonny e Cher, Ike e Tina Turner, Paul McCartney e Linda Eastam, Bruce Springsteen e Patti Scialfa, Lou Reed e Laurie Anderson, Johnny Halliday e Sylvie Vartan.
Ma la lista può facilmente proseguire con altre coppie celebri: Dave Stewart e Annie Lennox, Keith Tippet e Julie Driscoll, Cecil Womack e Linda Cooke, Jay Z e Beyonce', Marc Anthony e Jennifer Lopez.
La lista è ancora lunga e annovera anche i nomi di Tuck Andress e Patricia Cathchart, approdati nei giorni scorsi in Sardegna per due concerti: lunedì al Massimo di Cagliari, ospiti della rassegna “I grandi maestri del jazz internazionale”, ideata da Sardegna Concerti e Forma e poesia nel jazz, l'altro ieri all'Eliseo di Nuoro, per la ventinovesima edizione del festival AnimaNera Mediterranea allestita da Intermezzo. Il sodalizio artistico e umano che lega il chitarrista di Tulsa alla cantante di San Francisco dura da più di trent'anni e ha sempre prodotto buoni frutti.
Quelli più gustosi, però, continuano ad essere serviti dal vivo, perché è sul palcoscenico che la coppia dà il meglio di sé. Con la sua fedele Gibson L-5 semiacustica, Tuck, sfodera un bagaglio tecnico di prima qualità con cui offre un campionario di finezze, suggestivi tappeti ritmici e armonici, fraseggi di montgomeryana memoria, abbandonandosi di tanto in tanto a momenti di «reckless precision». Non meno brava è la dolce metà, la cui vocalità sprigiona comunicativa, rigore, vocalizi spigolosi, accattivanti giochi modulatori e un passo ritmico sicuro, spaziando dal soul al jazz. La grande capacità di ascolto reciproco porta entrambi a cogliere le più riposte sfumature celate in ogni brano, ed emerge di continuo in un dialogo ora intimo ora solare, che salpa sulle note di “Yeah Yeah” del mai dimenticato Jon Hendricks, per poi prendere il largo con la carezzevole ballad “My romance”, seguita dalla guizzante “Take this feeling”, “Love warriors” e “All the love”, consegnate tra saliscendi vocali in una sorta di breve medley.
“I remember you”, riporta il concerto nella direzione di atmosfere sognanti, mentre nella successiva “Better than anything”, la coppia si lancia in uno swing a cui è difficile resistere. A metà serata, Tuck regala una parentesi solistica dove scorrono “Over the rainbow” ed “Europa” di Carlos Santana, attraversate da virtuosismi, buon gusto e sentimento. Il generoso set dei due non finisce qui. Da un pozzo che sembra non avere fondo, Tuck&Patti pescano “Time after time” di Cindy Lauper, che dopo un po' trascina il pubblico in cori e battimani. Nel finale, la singer sfoglia una celebre pagina personale, “Learning how to fly”, proposta come se il teatro fosse un club e il pubblico qualche vecchio amico.
Carlo Argiolas