Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Esilio finito, si torna al Sant'Elia

Fonte: L'Unione Sarda
17 ottobre 2013

Ieri sera il Comune ha rilasciato la licenza d'uso, decisivo il ruolo di Zedda

 

Si gioca sabato alle 18 contro il Catania con 4798 posti

Quattro posti. Quattro seggiolini di troppo e stava per saltare tutto. Poi, un po' grazie ai riflessi pronti degli operai rossoblù - che li hanno smontati a tempo di record - e soprattutto per la ferma reazione del sindaco, è arrivato il via libera. Cagliari-Catania si giocherà al Sant'Elia, di fronte a poco meno di 5mila tifosi, sabato alle 18. Non più, come ipotizzato nei giorni scorsi, alle 15 di domenica.
L'ufficialità è arrivata ieri intorno alle 19,30, quando in viale La Playa hanno ricevuto il messaggio di posta elettronica certificata da parte del Comune: era la licenza d'uso per lo stadio, firmata dal dirigente del servizio Sport e Cultura Giambattista Marotto. Il documento avrà valore fino alla fine del campionato. Insomma: non ci saranno gli snervanti tira e molla visti a Is Arenas lo scorso anno. La Lega Calcio è stata informata nel giro di pochi minuti dal Cagliari. La ceralacca da via Rosellini, Milano, arriverà solo questa mattina: ieri gli uffici erano già chiusi. Ma non ci sarebbero problemi al cambio di campo (inizialmente la sfida, come tutte le altre, era prevista a Triste) e il comunicato ufficiale è ritenuto una mera formalità.
GIORNATE INTENSE Raggiungere il traguardo non è stato facile. Per il terzo giorno consecutivo la commissione comunale di vigilanza è stata protagonista di una riunione-fiume. Dalle 11,30 fino, appunto, alle 19,30. In queste otto ore la tensione tra i commissari è stata grande. I vigili del fuoco avrebbero - il condizionale è da usare, perché ancora una volta le notizie sono state affidate a spifferi e indiscrezioni - chiesto nuovi documenti ieri mattina. Una mossa che per una parte della giornata ha rischiato di mandare a monte tutto. La domanda era comunque motivata e per nulla campata in aria: durante il sopralluogo il rappresentante del comando di viale Marconi ha evidenziato più di una perplessità sulle condizioni dell'impianto. Nessuna volontà di mettere i bastoni tra le ruote ai rossoblù. Ma tant'è.
IL RUOLO DI ZEDDA Le prime scintille risalgono a martedì notte, durante il sopralluogo guidato dal sindaco. È in questa occasione che sono state messe le basi per il ritorno dei rossoblù a casa. Di fronte alle osservazioni un po' troppo puntigliose di alcuni commissari sulle condizioni di sicurezza dello stadio, Massimo Zedda avrebbe risposto: «L'impianto è a posto, se poi qualcuno decide di dirottare due aerei sullo stadio come è successo a New York l'11 settembre non possiamo farci nulla», ha detto - più o meno con queste parole - il primo cittadino. Nel pomeriggio di ieri sono arrivate altre frizioni. Altri componenti della commissione si sarebbero schierati apertamente per il no all'agibilità. Zedda avrebbe chiesto a ognuno di assumersi, nero su bianco, le proprie responsabilità annunciando la sua volontà di concludere positivamente la telenovela-stadio. Un passaggio fondamentale, che avrebbe decretato uno strappo all'interno dell'organo municipale. L'ipotesi è rientrata in serata quando c'è stato il via libera definitivo: sì al parere positivo per 5mila spettatori, ma con alcune prescrizioni.
TAGLIATI I SEGGIOLINI Tra queste, la rimozione dei famosi seggiolini in più, che nel frattempo gli operai del Cagliari avevano già fatto sparire. È stata fatta in serata una nuova delimitazione della Curva Nord, a cui è stata tolta qualche fila. Qui andranno poco meno di 3mila persone. Altre 2mila nei seggiolini della Tribuna centrale. La capienza complessiva prevista per la sfida contro il Catania è di 4.798 tifosi. I Distinti (ormai pronti) e la Curva Sud (ancora da costruire) riguardano invece il progetto per 16mila persone. Ma di questo si occuperà nelle prossime settimane la commissione provinciale di vigilanza.
UN ANNO E MEZZO DI ESILIO Il Cagliari torna al Sant'Elia dopo un anno e mezzo di esilio. Il pellegrinaggio al Rocco iniziò il 7 aprile del 2012 contro l'Inter. Doveva essere una soluzione temporanea, poi la vicenda di Is Arenas ha costretto la società a rivedere i piani. E a piegarsi alle trasferte anche durante questo campionato. L'ultimo viaggio della speranza è stato, ironia della sorte, proprio per la partita contro i nerazzurri. La felicità della squadra è riassunta nei 79 caratteri del tweet di Radja Nainggolan: «Finalmente di nuovo a casa nostra... Ora inizia il nuovo campionato con i nostri tifosi vicini».
Michele Ruffi