Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Zona franca, Statuto modificato «Ora a Roma sarà battaglia»

Fonte: L'Unione Sarda
11 ottobre 2013

 

Cappellacci: serve un fronte coeso, bisogna convincere lo Stato
La Zona franca integrale in Sardegna fa un altro passo avanti dopo i pareri favorevoli ricevuti in Europa. Ieri in commissione Autonomia la legge che modifica lo Statuto sardo ha ottenuto il primo via libera.
I LAVORI L'organismo consiliare ha infatti approvato (con i voti della maggioranza di centrodestra, l'astensione del Pd e di Sardegna è già Domani), il testo della proposta di legge nazionale numero 22. È stato decisivo l'accoglimento dell'emendamento unitario, nato dalla fusione della proposta di modifica presentata da Efisio Arbau (La base) e di quella firmata dal governatore Ugo Cappellacci, da Ignazio Artizzu (Udc-Fli), Attilio Dedoni (Riformatori), Pietro Pittalis (Pdl), Giulio Steri (Udc) e Franco Cuccureddu (Mpa).
RIFORMULAZIONE L'emendamento riformula così l'articolo 12 dello Statuto: «Il territorio della Regione autonoma della Sardegna è posto fuori dalla linea doganale e costituisce zona franca interclusa dal mare circostante; i punti di entrata e di uscita sono individuati nei porti ed aeroporti della Sardegna. La Zona franca della Sardegna è disciplinata dalle leggi fiscali dello Stato italiano e dell'Unione europea che si applicano ai territori extradoganali di Livigno, Campione d'Italia, dalle acque nazionali del lago di Lugano racchiuse tra la sponda e il confine politico della zona situata tra Ponte Tresa e Porto Ceresio, nonché quelli di Gorizia, Savogna d'Isonzo e della Regione a Statuto speciale Valle d'Aosta». La proposta di legge nazionale sarà trasmessa al Consiglio delle autonomie locali per il parere obbligatorio ma non vincolante che dovrà arrivare entro 15 giorni. A quel punto potrà tornare in commissione Autonomia e in Consiglio per la discussione e il voto finale, prima di essere inviata al Parlamento per l'approvazione definitiva.
REAZIONI Sotto i portici del Consiglio regionale un gruppo di manifestanti dei movimenti pro Zona franca ha festeggiato il sì alla modifica statutaria. È invece ancora preoccupata su quel che potrà essere della Zona franca sarda Maria Rosaria Randaccio, presidente dei comitati: «L'articolo 12 prevedeva l'istituzione dei punti franchi, ma la precedente proposta di legge di modifica di fatto li annullava», spiega. «L'attuale riscrittura rimette tutto in discussione. Il problema che resta è: se noi rimandiamo a Roma questa proposta, cosa accade se il Parlamento s'inventa qualcosa per dirci di no ? Eppure l'Europa ci incoraggia ad andare avanti, e con le Dogane non si pone alcun problema. È in ballo un nostro diritto: abbiamo già le carte in regola per concordare la Zona franca al consumo con l'Agenzia delle Entrate. Dovremmo solo decidere la data in cui farla entrare in vigore».
IL GOVERNATORE Più politico il commento del presidente della Regione Ugo Cappellacci: «Il passaggio in commissione di un emendamento che unifica la proposta della Giunta con un'altra dello stesso tenore è un passo avanti importante e positivo verso quello che non può non essere un obiettivo comune», dice Cappellacci. «L'auspicio è anche che questa votazione possa essere il principio di un'azione coesa per una battaglia che non appartiene a uno schieramento politico o a un altro, ma a tutto il popolo sardo. Considerato che l'Europa non porrà alcun ostacolo, occorre la forza di tutti e di ciascuno per convincere lo Stato ad accendere la luce verde per la Zona franca integrale della Sardegna, pronunciandosi in senso positivo sulla nostra richiesta».
L'OPPOSIZIONE Giampaolo Diana, capogruppo Pd, riferisce che «l'astensione non significa contrarietà alla Zona franca integrale». Ma aggiunge: «Quando quella legge arriverà in Consiglio, in Aula dovrà esserci Cappellacci per illustrare ai sardi i costi e i benefici di questa operazione. È evidente che la Zona franca interviene sulla partita delle Entrate: tra i nove decimi di Iva e i sette decimi delle accise ogni anno entrano nelle casse della Regione 1,5 miliardi. La Zona franca ci farà migliorare oppure peggiorerà ancora le cose? Cappellacci deve dirlo con chiarezza».
Lorenzo Piras