Rassegna Stampa

web Cagliari Globalist

Le 'parole' protagoniste della tavola rotonda di Luisa Sassu

Fonte: web Cagliari Globalist
9 ottobre 2013


 

E' prevista per giovedì 10 ottobre 2013, ore 17, presso gli spazi della Cineteca Sarda in viale Trieste 126 a Cagliari, nell'ambito del progetto "La Rosa Bianca. Un altro genere di Storie" de Il crogiuolo, la tavola rotonda, curata da Luisa Sassu, "Le parole della violenza e il loro contrario"

Ecco l'intervista alla Sassu, raccolta per voi

Come ti è venuta l'idea di questa tavola rotonda?

L'idea della tavola rotonda è scaturita da una proposta di Rita Atzeri, che, avendo realizzato con me altre iniziative su vari temi sociali, ed avendo portato un contributo fondamentale alla buona riuscita della manifestazione "Se non ora quando" del 13 febbraio 2011, ha inteso recuperare una rete di relazioni con persone ed associazioni impegnate nell'affermazione dei valori della dignità e del protagonismo femminile. E' stato così che un po' di tempo fa mi ha proposto di organizzare con lei e con altre donne un momento di discussione aperta sul tema della rassegna cinematografica e teatrale "la rosa bianca": una rassegna che propone numerose chiavi di lettura del fenomeno della violenza sulle donne e del femminicidio.

Dai molta importanza alle parole e al loro uso, in un'epoca caratterizzata dalla comunicazione quantitativa e non qualitativa, come hai scelto le parole da analizzare?

La parole hanno una straordinaria capacità evocativa, esprimono simboli e peso semantico, soprattutto quando ricorrono frequentemente nell'impianto argomentativo di un tema che, per il suo rilievo sociale e umano, suscita sensibilità, emozioni, preoccupazioni, timori o speranze. Credo che le parole della violenza abbiano questa caratteristica e, dovendo svolgere una tavola rotonda che prende il testimone da una rassegna cinematografica per consegnarlo ad una rassegna teatrale, volevo coerentemente valorizzare gli "arnesi" della rappresentazione, che in questo caso sono le parole. Per rispondere più direttamente alla tua domanda, sono persuasa che la comunicazione stia effettivamente cedendo il passo alla quantità a scapito della qualità, e in alcuni casi questo deforma gli argomenti. Sui temi genericamente riconducibili all'universo femminile, questa considerazione è particolarmente vera, se soltanto si pensa a come abbiano mutato il loro significato, col tempo e con la generalizzata rinuncia all'approfondimento, concetti fondamentali come emancipazione, liberazione, uguaglianza, differenza, cioè quei concetti che hanno rappresentato, insieme a tanti altri, il lessico e le piattaforme dei movimenti femministi. Il peso del maschilismo, in questo percorso a ritroso, ha sicuramente interferito, così come ha interferito, per esempio, nella confusione tra l'idea della libertà sessuale e l'esibizione dei corpi femminili nella pubblicità.

Ho scelto le parole con la consapevolezza di non poter proporre un elenco esaustivo, ma prendendomi la libertà, da un lato di indagare su quelle parole che più frequentemente ricorrono nei dibattiti sulla violenza alle donne e, dall'altro, consentendomi di preferire quelle parole che più di altre siano contrapponibili al loro contrario: per significare che esiste la possibilità di contrastare la violenza sulle donne, quindi, odio/amore, umiliazione/rispetto, potere, uguaglianza e così via.

Come si svolgerà la serata?

La serata si svolgerà sulla traccia sinteticamente descritta nella locandina: ciascuna relatrice approfondirà il proprio binomio di parole esprimendo le proprie specifiche competenze professionali, artistiche, sindacali. Per il resto, condurrò la tavola rotonda con l'ambizione di valorizzare la rete che Rita Atzeri ha voluto creare con "La rosa bianca". Infatti, saranno attivamente presenti all'iniziativa l'associazione "Se non ora quando", che ha contribuito alla costruzione della rassegna cinematografica, e sarà anticipata la visione di alcune immagini e di alcuni brani della mostra fotografica e giornalistica "Uccidi anche me" realizzata da Fiorella Sanna e Francesca Madrigali, la cui anteprima prenderà l'avvio venerdì 11. Ovviamente spero, se il tempo non sarà troppo tiranno, in una interazione col pubblico presente