Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

«Chiuderle non serve, si creano solo disagi Bastano cartelli e senso di responsabilità

Fonte: L'Unione Sarda
7 ottobre 2013

REAZIONI. Parlano i fedelissimi delle due ruote: si puliscano regolarmente le strade

 


«Chiudere strade importanti, come viale Merello e viale Trento, alla circolazione dei motoveicoli per i rischi dovuti alla presenza di bacche sull'asfalto creerà il collasso della viabilità cittadina perché tanti centauri, per evitare giri assurdi, cominceranno a muoversi in automobile». A lanciare il monito è Michele Vacca, portavoce dell'associazione “Motociclisti incolumi”. «Il problema», dice, «non si risolve certo abbassando il limite corretto di 50 km/h. Imporre il rispetto, irragionevole, dei 10 km/h non fa altro che abituare i conducenti a non rispettare i limiti, neanche quando sono giusti. Il Comune dovrebbe installare solo i segnali di “strada sdrucciolevole” e provvedere a un lavaggio frequente delle strade, in modo da sciogliere lo strato viscido e farlo defluire nelle caditoie».
Non è tutto. «Il problema di fondo è che piantare alberi a bordo strada è sempre un errore, perché gli alberi rappresentano una barriera letale per chi ci va a sbattere, anche non per sua colpa. I morti sono centinaia ogni anno». Senza dimenticare le radici. «Dopo 20-30 anni creano voragini, costringendo le amministrazioni ad abbattere gli alberi». Dello stesso avviso Riccardo Mulas, centauro cagliaritano che ha vissuto per anni a Roma e a Varese. «Il problema delle bacche c'è in tutta Italia», dice, «ma solo a Cagliari è stato vietato il transito alle moto. Il Comune deve limitarsi a posizionare cartelli che avvisano del pericolo, sta poi al buonsenso del motociclista prestare attenzione». È come quando piove. «Se l'asfalto è bagnato è ovvio che bisogna andare piano». Tuttavia nel panorama generale c'è anche chi è perfettamente d'accordo con il provvedimento adottato dal Comune.
«La sicurezza prima di tutto», dice Paolo Midiri, insegnante che circola abitualmente in scooter, «fa benissimo il Comune a vietare il transito nel momento in cui c'è il pericolo, ma tale soluzione non può essere definitiva. La causa del pericolo va rimossa attraverso una potatura più puntuale dei ficus. Una volta eliminate le bacche, il divieto potrà essere revocato». (p.l.)