Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Dalla commedia alla tragedia, una lente sul nuovo teatro

Fonte: L'Unione Sarda
2 ottobre 2013

La rassegna firmata da Stabile e Cada Die dall'11 al Minimax e alla Vetreria

 

Torna Oscena Festival con sei compagnie toscane




«Visti i tempi di crisi, speriamo di poter dare un seguito ai nostri progetti. Faremo di tutto perché ciò avvenga», dichiara a Cagliari Maria Grazia Sughi, presidente del Teatro Stabile di Sardegna, prima di passare il testimone ai registi Giancarlo Biffi e Guido De Monticelli, chiamati a illustrare il cartellone della seconda edizione di Oscena Festival, vetrina dedicata alla nuova drammaturgia allestita da Stabile e Cada Die, in programma al MiniMax e alla Vetreria di Pirri dall'11 al 13 ottobre.
«Una collaborazione importante perché dà la misura di come le compagnie possono interagire tra di loro, costruire progetti insieme, e iniziare a preparare il terreno per chi verrà dopo di noi», precisa Biffi: «Giocare tra il centro e la periferia è una delle caratteristiche di questa idea. Un'altra è la varietà dei lavori, che abbracciano i generi più disparati come la commedia, la tragedia, il teatro-danza. Cerchiamo di captare i segni della contemporaneità perché è importante capire il tempo in cui viviamo».
La scorsa stagione la rassegna aveva puntato lo sguardo sulla scena lombarda. Questa volta si cambia direzione e, a catturare l'attenzione del pubblico, saranno le compagnie provenienti dalla Toscana: sei, per l'esattezza, impegnate in produzioni originali. Il festival partirà con il collettivo Gli Omini (finalista qualche anno fa al Premio Scenario), autore e protagonista della pièce “Capolino”, che, ricorrendo al teatro di indagine, metterà sotto la lente d'ingrandimento la storia di una famiglia comune. La seconda proposta, “R…Esistere. 13 buoni motivi per rinunciare al suicidio”, arriverà dal gruppo IF Prana, vincitore del bando “Giovani in Scena 2013”, promosso da Fondazione Toscana Spettacolo e Teatro Metastasio. Uno spettacolo che fa «da ponte tra lo spirito della Resistenza e le nuove generazioni». Teatro Sotterraneo coinvolgerà invece il pubblico con “Homo ridens”, lavoro in progress dove gli spettatori saranno parte in causa di un'indagine che investe l'attitudine delle persone alla risata e i meccanismi ad essa legati. Scritta da Daniele Villa, la messinscena vedrà all'opera quattro attori.
La giornata conclusiva offrirà altre tre produzioni, a partire da “Non è quel che sembra” firmata da Gog Magog, pièce tra il macabro e l'esilarante che riflette sul «gesto di uccidere e le sue motivazioni psicologiche e culturali». Dopo sarà la volta di I Sacchi di Sabbia con “Abram e Isac”, tratto dalla “Rappresentanza di Abramo ed Isac” scritta dal fiorentino Feo Belcari nel 1440. Un testo dove il sacrificio di Isacco diventa «il pretesto per una riflessione sull'enigma della comunicazione tra Abramo e Dio». Infine, il Guascone Teatro in “Lisciami…capire tutto in una notte”, comico omaggio alla cultura popolare di feste patronali e sagre.
Non mancheranno dibattiti, dj-set (dopodomani alle 22 al Muzak con Signora Franca) e musica dal vivo con i Gatti Mezzi.
Carlo Argiolas