Rassegna Stampa

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Ai giovani: “Sono forte, ma non sono Tarzan”

Fonte: web cagliaripad.it
23 settembre 2013

Il saluto ai centomila giovani sardi nel largo Carlo Felice: “Niente lamentele, niente scoraggiamento, niente buttarsi giù, niente andare a comprare consolazioni di morte, niente di tutto questo, andate avanti con Gesù, lui non fallisce mai, lui non

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Un vero e proprio bagno di folla: in Largo Carlo Felice e via Roma, ultima tappa della visita di papa Francesco a Cagliari, non si sono radunati solo i giovani, chiamati appositamente per questo appuntamento finale, ma tutti i fedeli e i pellegrini della Sardegna. Un coro di ragazzi ha accompagnato i lenti spostamenti della papamobile, mentre mani e bandierine si alzavano al cielo per salutare il pontefice che ha più volte accarezzato i bimbi e sfiorato le mani dei fedeli.

   "Getta le tue reti, prendi il largo", recitava la canzone intonata dal coro mentre papa Bergoglio saliva sul palco. E i giovani sardi nei primi due interventi hanno voluto segnalare la volontà di voler prendere il largo. "Siamo venuti qua quest'oggi per ascoltare le tue parole - ha detto Federica Bande aprendo l'incontro con il Santo Padre e salutandolo con un affettuoso ciao - per gettare le nostre reti dove Gesù ci indicherà e così impegnarci a percorrere la strada per una piena realizzazione del disegno di Dio su ciascuno di noi, sulle nostre comunità e sulla nostra terra".

   Ha invece parlato della crisi del Sulcis Ivano Sais: "Siamo i giovani del Sulcis Iglesiente, luogo caratterizzato negli ultimi tempi da una profonda crisi dove le miniere hanno lasciato il posto alle fabbriche e le fabbriche il posto al nulla. In questi ultimi mesi ci siamo impegnati per dar voce alle tante situazioni di difficoltà del nostro territorio - ha aggiunto - Vorremmo che si creasse quello sviluppo per guardare con speranza al domani, per non sentirci costretti ad abbandonare le nostre città per andare in altri luoghi lontani, per non pesare ulteriormente sulle nostre famiglie. Attendiamo fiduciosi un vento nuovo - ha concluso il ragazzo - che possa riscattare noi giovani e tutti coloro che soffrono maggiormente per questa crisi".

"Dopo tanti anni da quando ho sentito la vocazione accanto al Signore non mi sono pentito, perché mi sento forte, ma voi pensate che io sia Tarzan? No, mi sento forte perché nei momenti più bui, nel peccato, nella fragilità, ho guardato Gesù e lui non mi ha lasciato da solo, fidatevi di lui che non vi delude mai". Papa Francesco lo ha raccontato ai giovani sardi durante il suo incontro con loro a Cagliari. In un passaggio precedente il Papa aveva chiesto ai ragazzi "voi seguite la dea Lamentela? Vi lamentate continuamente come in una veglia funebre? Un giovane non può fare questo, la dea Lamentela è un inganno che fa prendere la strada sbagliata".

"Niente lamentele, niente scoraggiamento, niente buttarsi giù, niente andare a comprare consolazioni di morte, niente di tutto questo, andate avanti con Gesù, lui non fallisce mai, lui non delude, lui è leale, pregate per me e la Madonna vi accompagni”.