Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Di che sesso è lo stereotipo? Una Rosa Bianca per salvarsi

Fonte: L'Unione Sarda
19 settembre 2013

Anche Iaia Forte all'iniziativa organizzata a Cagliari dal Crogiolo dal 24

 

Cinema, teatro e foto: rassegna in omaggio alle donne

 


«Siamo tutti portatori di stereotipi di genere ma l'arte può raggiungere le persone in maniera più forte, secondo una riflessione più ampia». Nell'affermazione dell'attrice e organizzatrice del Crogiuolo Rita Atzeri c'è il perché della prossima rassegna “La Rosa Bianca”. A Cagliari, dal 24 settembre al 21 dicembre, la compagnia fondata da Mario Faticoni mette assieme teatro (che riporta in Sardegna Iaia Forte, Caterina Vertova, Isabella Carloni, Alessandra Bedino e Federica Festa), cinema d'autore, una tavola rotonda e una mostra fotografica per parlare di femminicidio e omaggiare la donna.
Fondamentale ripartire dai bambini. Il progetto prende il via infatti il 24 settembre, alle 20,30 nella Cineteca sarda di viale Trieste, con il corto “Ma il cielo è sempre più blu”, il documentario “Bomba libera tutti” e l'intervento dell'associazione Menabò con il progetto “Ci piacciamo!” sulle differenze a tutto campo. Il primo di otto appuntamenti selezionati dalla Società umanitaria con la collaborazione di Senonoraquando. Alle 17 del 10 ottobre la Cineteca ospita il dibattito “Le parole della violenza e il loro contrario”, a cura di Luisa Sassu.
Questione di peso semantico e di riflessioni a più voci a cui seguirà l'intervento teatrale di Rita Atzeni con Alessandro Muroni “Per amore solo per amore”. Il giorno seguente si aprono le porte del Civico di Castello per “Uccidi anche me”, mostra fotografica e giornalistica di Fiorella Sanna e Francesca Madrigali. «Un'anteprima con otto pannelli di ritratti e frammenti di interviste», spiega la fotografa Fiorella Sanna mentre racconta l'interessante progetto in piedi da nove mesi, tra facce maschili e femminili e rispettive interviste. Il sipario a teatro si alza il 18 ottobre (ore 21 alla Vetreria di Pirri) con “Sante d'Italia” della Bedino, in scena con Sandra Garuglieri per la regia Simona Arrighi. Il 25 tocca al racconto tra parole e musica di Laura Pisano, “Cantare le donne”. Il 1 novembre Barbara Usai, diretta da Francesco Origo è in scena per “Alma desnuda”. Attesa Iaia Forte, l'8 novembre con “Interno familiare”, da “Il mare non bagna Napoli” di Anna Maria Ortese. Il 15 è la volta della Carloni in “Alda Merini - I beati anni dell'innocenza”. Debutto nazionale, il 22 novembre per “Volevo dirti”, la nuova produzione di Susanna Mameli dedicata al femminicidio. La Vertova arriva il 6 dicembre con “Il fuoco di Hanifa” di Francesco Zarzana e Silvia Resta, spettacolo pensato espressamente per questo progetto. Federica Festa calca il palco con Marco Delle Fratte il 14 dicembre con “Proibito suite”, regia Ennio Coltorti. E si chiude il 21 dicembre con il lavoro di Ilaria Zedda “Unghie e crisi”. «Il Crogiuolo prosegue l'attività e fa anche didattica», dice Mario Faticoni che ha scritto al ministro Bray per chiedere che futuro avrà il Teatro dell'Arco, con o senza Il crogiuolo. Questioni mica nuove.

@ManuelaVacca

 


Al Lazzaretto

Musica
Tuareg

Il concerto di musica Tuareg del gruppo Tartit si terrà a Cagliari, domani alle 21 al Lazzaretto di Sant'Elia. Un evento a sfondo benefico collegato alla Mostra “Africana: Magie, Culture, Colori” allestita negli stessi locali del Museo a sostegno del progetto “Una scuola per i piccoli Tuareg del Mali” dell'Associaizone Azalai. I Tartit (in tuareg “unione”) sono un gruppo musicale della regione di Timbuctu, nel nordest del Mali. Il gruppo è composto da cinque donne e quattro uomini, appartenenti all'etnia Tamasheq della confederazione Kel Antessar. Si sono incontrati in un campo profughi in Burkina Faso, dove la loro musica divenne un mezzo di sopravvivenza di fronte ai problemi economici, politici e sociali delle zone aride.
Nel dicembre 1995, pochi mesi dopo la loro formazione, i Tartit fecero il loro concerto di debutto al MASA Trade Fair for African Arts tenutasi a Abidjan in Costa d'Avorio. Nello stesso anno il gruppo ha partecipato al “Festival delle Voci di Donne” a Liegi, in Belgio. A partire da questo evento i Tartit presto raggiunsero una visibilità internazionale, contribuendo a diffondere la conoscenza della cultura e della lingua tuareg nel mondo.