Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Ambulatorio di strada Quasi 400 visite dall'inizio dell'anno

Fonte: L'Unione Sarda
19 settembre 2013

Bilancio del servizio della Asl

 


Come una piccola sonda spaziale, dotata di strumenti di osservazione, medici e mediatori, l'ambulatorio-itinerante è partito sei mesi fa alla scoperta di un altro mondo. Abitato da chi vive la notte, ai margini: extracomunitari, malati psichici, persone sole, ma soprattutto e inaspettatamente, tanti sardi che una casa non se la possono più permettere. Tanto meno un consulto medico.
Sono per il 48% cittadini italiani coloro che hanno richiesto una visita all'“Ambulatorio di strada”, il progetto attivato dal servizio Promozione della salute del dipartimento di prevenzione della Asl con la collaborazione dei Servizi sociali del Comune e della Prefettura, (attivo il mercoledì dalle 20 alle 24 su un'ambulanza del 118). Dopo un semestre di attività la “navicella” della Asl rientra con un rapporto inatteso: «L'ambulatorio di strada ci ha rimandato indietro un mondo sconosciuto», dice il viceprefetto, Carolina Bellantonio, fatto di disagio e che accomuna tante categorie, non solo stranieri, ma anche tanti sardi caduti in povertà».
Da marzo a oggi sono state accolte 374 richieste d'aiuto: 181 da parte di italiani, 145 da parte di extracomunitari (nigeriani, algerini, senegalesi, marocchini) e 48 da parte di stranieri comunitari (rumeni, polacchi, spagnoli). L'attività di assistenza sanitaria per gli immigrati, l'ambulatorio di prima accoglienza per stranieri e il centro di orientamento ai servizi sanitari (Cossi) sono servizi già attivi nel poliambulatorio di viale Trieste dal 2005, e sino a oggi hanno effettuato 18mila visite e rilasciato 3mila tesserini Stp (per stranieri temporaneamente presenti).
A illustrare i numeri del disagio è Silvana Tilocca, responsabile del servizio di promozione della salute della Asl: «L'utente medio ha tra i 30 e i 50 anni e nella maggior dei casi parte è rumeno. Seguono gli ucraini, i senegalesi e gli algerini. Il 67% sono donne, (tante rumene) e per il restante 33% uomini (tanti i senegalesi). Le patologie prevalenti sono osteo-muscolari, urinarie, ginecologiche e respiratorie». Un servizio indispensabile anche per Ersilia Tuveri, dirigente dei Servizi sociali del Comune, e in cui crede fermamente il direttore generale della Asl, Emilio Simeone: «Il servizio continuerà e credo che dovrà corrispondere ancor più ai nostri bisogni».
Veronica Nedrini