Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Il Riva più forte delle avversità

Fonte: L'Unione Sarda
18 settembre 2013

Dopo cinque anni di lavori e polemiche la riapertura con la materna e le primarie

 

Restyling di alta qualità per la scuola di piazza Garibaldi

L'odore del parquet si confonde con quello degli infissi di legno massiccio. Il pavimento a scacchi bianchi e rossi è tirato a lucido, le pareti rosa sono fresche di pittura. Ci sono voluti cinque anni per restituire il Riva alla città. Il palazzo affacciato su piazza Garibaldi è completamente rinnovato e ha riaperto le porte agli studenti. Tutto è studiato nel dettaglio, gli anditi sono rifinitissimi, con i battiscopa alti venti centimetri e i soffitti non meno di quattro metri, nel rispetto del gusto architettonico del passato.
IL NUOVO LOOK Il piano terra ospita tre classi della scuola materna e la mensa. Due rampe di scale portano all'area riservata alle elementari, le moderne primarie. Cinque classi, dieci aule. Spaziose e dalle mille potenzialità. Come quella riservata all'informatica, con nove postazioni dotate di computer e stampante. L'ultimo piano è identico, ma per ora resta vuoto. «Ospiterà la segreteria, l'indirizzo musicale della scuola media e i corsi serali Ctp per adulti», annuncia il direttore Pierpaolo Porcu. È orgoglioso ma anche affaticato: «È stata una corsa contro il tempo, i locali ci sono stati consegnati a fine luglio. In meno di un mese abbiamo acquistato tutti gli arredi necessari per far partire l'anno scolastico». Nel giardino interno gli operai sono ancora al lavoro, mancano le aiuole e qualche pianta. La palestra resta un punto interrogativo: «Il progetto è pronto, si tratta solo di avviarlo».
L'EDIFICIO DI VILLANOVA Il palazzone costruito a più lotti tra il 1912 e il '33, e gravemente danneggiato dai bombardamenti del febbraio '43, appartiene per metà al Comune (la parte che ospita il Riva). L'ala sinistra, dove tra macerie e vetri rotti non c'è ancora segno di vita, è della Provincia, che ha affidato lo spazio al Convitto. Il ritorno in vita della scuola che ha scritto una pagina lunghissima della storia del capoluogo soddisfa tutti. Nelle aule affacciate sui corridoi interminabili dell'edificio di Villanova hanno imparato a leggere e scrivere migliaia di cagliaritani.
I RICORDI DEL DIRETTORE Bruno Maiorca, 73 anni, è stato il penultimo direttore scolastico prima della riapertura: «Sono rimasto per sei anni, dall'81 all'87. Quando presi servizio gli alunni erano quasi duemila. Il Riva era come un grande transatlantico». La memoria è sorprendente: «La situazione edilizia era un continuo problema. Feci richiesta di stabilità al Genio civile perché sui muri si formarono le crepe», racconta. «A metà anni Ottanta chiesi a un amico di dare un'occhiata all'impianto elettrico, non era in sicurezza. Scrissi una lettera al Comune e l'Ente nazionale prevenzione infortuni, l'Enpi, costrinse l'amministrazione a rifare l'impianto». Ma le lezioni non si fermarono.
COI CALZONI CORTI Prima di sedersi sulla poltrona più importante, Maiorca è stato tra quei banchi col suo grembiulino nero. «Erano i tempi delle grandi sfide con le biglie di vetro o al divertentissimo prontus cuaddus prontus , i salti a cavallo a squadre. Ho studiato al Riva tra il '47 e il '49». Quarta e quinta elementare: «Ho ancora le pagelle e tanti ricordi nitidi. Nel cortile c'era un caseggiato, ai tempi del fascismo lo usavano per proiettare filmati sul Duce. Poi divenne il refettorio per i bambini poveri. Ricordo odori bellissimi. Io non ne avevo diritto, ma un giorno entrai di nascosto, quando tornai a casa mia madre mi punì».
Sara Marci

 


La storia

Carte bollate
e proteste
per l'edificio
di Villanova

All'ingresso ci sono ancora i palloncini dell'inaugurazione. Ci sono voluti anni di lavori, proteste e promesse disattese per riportare in vita la scuola dedicata ad Alberto Riva, ultimo caduto nella Prima guerra mondiale. L'edificio era stato chiuso nel 2008 ed è stato un susseguirsi di ritardi negli interventi di ristrutturazione, con scadenze mai rispettate. A dicembre di quell'anno il cantiere si era fermato: colpa di un contenzioso con la ditta appaltatrice. Il 26 gennaio del 2009 dall'assessorato ai Lavori pubblici avevano garantito: «I lavori saranno conclusi in un anno e mezzo». Ma, all'inizio di giugno, Striscia la notizia aveva dedicato un servizio a piazza Garibaldi e alla scuola. Nel mirino del cameraman era finito il cartello all'esterno dell'edificio, senza le date di riferimento dei lavori. Nel frattempo i rapporti tra Comune e impresa appaltatrice si erano arenati. Tre anni di silenzio, fino al 2012, quando l'assessore Luisa Anna Marras ha chiarito: «Si va verso una transazione. Entro il 27 giugno la scuola sarà agibile». Sono seguiti sit-in e proteste dei genitori, riuniti nel Comitato per la riapertura del Riva. Alla fine hanno vinto loro. (sa. ma.)