Rassegna Stampa

La Nuova Sardegna

Deriu: «Bilancio regionale, la metà ai Comuni»

Fonte: La Nuova Sardegna
17 settembre 2013

SEGUE DALLA PRIMA

I candidati alle primarie del Centrosinistra rispondono alle domande di Pigliaru




di Roberto Deriu Sono completamente d'accordo con Francesco Pigliaru, il che non è una novità, né una notizia. Novità e (magari!) notizia sarebbe una politica sarda dedita al confronto programmatico anziché alla disputa sui posti. La riflessione programmatica di Sardegna Più. Meglio, che ispira la mia candidatura, muove esattamente dall'analisi di Pigliaru: la Sardegna non dispone di un sistema pubblico in grado di contrastare efficacemente la crisi. Dotiamola dunque di questo sistema, ad iniziare dagli aspetti legislativi: di qui la proposta delle superleggi, che travolgano le 1954 leggi regionali vigenti e restituiscano certezza e prevedibilità alle relazioni istituzionali, economiche e civili. Il nuovo sistema dovrà far leva sull'Autonomia speciale per cogliere i migliori aspetti dell'evoluzione istituzionale italiana, e per sviluppare opportune ed originali soluzioni agli specifici problemi. Il vasto intervento sull'ordinamento regionale e locale offrirà due grandi opportunità: la possibilità da parte della Regione di grandi investimenti su temi capitali, come la Scuola, l'Università e la Ricerca, la Salute (sanità sport alimentazione), i trasporti; la liberazione delle energie locali e la ridefinizione di politiche ottimali grazie all'espansione delle competenze dei Comuni, finalmente capaci di una programmazione efficace e significativa, in un quadro di autonomia responsabile. Tale responsabilità (connessa alla riguadagnata autonomia, finanziaria e giuridica) è l'indispensabile contesto normativo all'interno del quale diverrà possibile il controllo del cittadino sulla decisione pubblica e sulla spesa derivante da codificate e trasparenti procedure di valutazione. Anche per questo proponiamo di trasferire agli Enti locali la metà del bilancio regionale. Tanto più profonda ed efficace sarà la riforma quanto più essa si compirà in cooperazione con lo Stato, rimuovendo le rigidità di un rapporto oggi (e non da oggi) irrigidito da cattive prassi e negligenze meschine; in tal senso mi sento di sposare la proposta sui costi standard solo ad una condizione: che il necessario negoziato con lo Stato e le misure siano compiute sotto la supervisione dello stesso Francesco Pigliaru, nel quadro di una coerente e più vasta prospettiva di revisione dei rapporti Sardegna-Stato.