Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Sinigallia: profezie acustiche e tentazioni elettroniche

Fonte: L'Unione Sarda
13 settembre 2013


Il musicista fa tappa a Cagliari con Laura Arzilli per un concerto dai toni intimi
 

L'ex Tiromancino questa sera al Bastione di Saint Remy
Dopo la tappa di ieri a Oristano in piazza Eleonora per la rassegna “... di musica e parole” organizzata dal Comune, Riccardo Sinigallia sbarca oggi alle 22 a Cagliari al Teatro Mobile nel Bastione di Saint Remy per una serata targata Kuntra e B_One.
«Anche quello di stasera sarà un concerto dai toni intimi, per chitarra, basso e due voci» precisa l'ex Tiromancino che, sul palco, sarà affiancato dalla bassista Laura Arzilli, pure lei in passato tra le fila della famosa band capitolina. «Oltre alle canzoni del mio repertorio, faremo “Figli delle stelle”, entrata nel progetto Deproducers, che da qualche anno condivido con Max Casacci, Gianni Maroccolo, Vittorio Cosma e l'astrofisico Fabio Peri» prosegue l'autore di “La descrizione di un attimo”: «Con questo gruppo stiamo lavorando a un nuovo cd e alla colonna sonora del prossimo film di Gabriele Salvatores, che conterrà il materiale video di una giornata tipo vissuta in Italia. Chi vorrà, il 26 ottobre potrà mandare il racconto di una propria giornata. Una volta selezionato, il materiale verrà montato per dare vita al film. Sempre nel campo della musica da film, sto poi scrivendo i temi che accompagneranno la nuova pellicola di Renato De Maria, tratta dal libro “La vita oscena” di Aldo Nove».
Nel primo album da solista ha scardinato la forma-canzone. Nel secondo c'è stato un ritorno alla tradizione. Il prossimo come sarà?
«È il proseguimento di quanto fatto finora. Una raccolta di tante session degli ultimi anni, ma anche la chiusura di una sorta di trilogia. Penso che i primi tre album per un artista siano fondamentali. L'approccio del nuovo lavoro è legato alla forma-canzone, ma immerso nella contemporaneità. Mi piace utilizzare istintivamente l'elettronica, insieme alla scrittura chitarra e voce, oppure piano e voce. Per quanto riguarda le liriche, c'è sempre la necessità di parlare delle cose che ho vissuto. Non riesco mai a uscire dal territorio autobiografico, perché trovo la mia scrittura poco interessante, se paragonata ai grandi come Conte e De André. Ho bisogno di prendere spunto da qualcosa che mi riguarda personalmente, emozioni, suggestioni, punti di vista. Il disco dovrebbe uscire entro l'anno, al massimo, all'inizio del prossimo».
L'atmosfera cupa di questi tempi, influenza in qualche maniera il suo modo di comporre?
«No. Una delle cose interessati di questo mestiere è quello di avere un po' in anticipo delle sensazioni su ciò che ti circonda. Mi è capitato che quello di cui parlavo in alcune mie canzoni si avverasse tempo dopo. Mentre nei primi due album la preoccupazione che certe cose accadessero era molto chiara, adesso c'è una finestra aperta su quello che potrebbe essere la soluzione. Un nuovo approccio nei confronti della stabilità economica e psicologica, tale da poterci liberare dalle angosce».
Carlo Argiolas