Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Una super perizia sui conti di Abbanoa

Fonte: L'Unione Sarda
13 settembre 2013


La Procura ha incaricato un esperto di analizzare il buco di 800 milioni di euro nei bilanci
 

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Marcia a passo spedito l'inchiesta ancora contro ignoti sui conti in rosso di Abbanoa, la società che gestisce il servizio idrico della Sardegna nata nel 2005 e sprofondata in una voragine da 800 milioni di euro. Dopo i primi interrogatori - tra cui spicca quello del revisore legale Michele Caria, che aveva puntato il dito contro il management della società - e l'acquisizione di tutti i bilanci dell'ente da parte della Finanza, nei giorni scorsi il pm titolare del fascicolo Giangiacomo Pilia ha affidato una super perizia contabile e finanziaria al commercialista cagliaritano Giuseppe Aste. Toccherà a lui, lavorando in stretta collaborazione con le Fiamme Gialle, esaminare le migliaia di carte acquisite dalla Procura, valutando la congruità dei conti dell'ente, eventuali sprechi di denaro e spulciando con attenzione anche appalti e consulenze. L'obiettivo dell'inchiesta, in cui si ipotizzano i reati di peculato e abuso d'ufficio, è verificare eventuali responsabilità penali da parte degli amministratori dell'ente a totale partecipazione pubblica. Ma i riflettori si accenderanno anche sull'utilizzo dei finanziamenti regionali stanziati per le opere infrastrutturali, che in parte sarebbero stati dirottati sulle spese correnti per far fronte a una cronica mancanza di liquidità.
Tutti rilievi che erano stati messi nero su bianco già nella relazione del collegio dei sindaci e del revisore dei conti Caria, nella quale veniva tirato in ballo il direttore Sandro Murtas reo di non aver messo tutte le carte a disposizione rendendo di fatto impossibile la valutazione della reale situazione finanziaria della società. Nel documento, consegnato agli azionisti l'8 aprile scorso, si faceva inoltre riferimento a uno stato di «confusione totale» e ad «anomalie nell'uso dei conti correnti».
Accuse su cui la Procura ha deciso di vederci chiaro senza tralasciare gli incarichi dati ad alcuni avvocati in relazione alle innumerevoli cause sorte tra società e clienti per recuperare crediti che in buona parte sarebbero ormai inesigibili. Dal canto suo Murtas, direttore generale di Abbanoa e principale bersaglio degli strali di Caria, aveva commentato così il blitz della Finanza negli uffici dell'ente scattato lo scorso primo agosto. «Proseguiamo molto determinati nell'attività di riordino, legalità e trasparenza che tutta la squadra ha intrapreso - erano state le sue parole -, ho inoltrato un ordine di servizio ai dirigenti perché mettano a disposizione degli inquirenti tutti gli atti conservati in questi anni per evitare che si disperdano» La tesi dell'azienda - non ufficiale - è che il dissesto nei conti fosse presente sin dal momento della costituzione, avendo ereditato dai vari enti idrici che nel 2005 vennero assorbiti da Abbanoa circa 150 milioni di euro di debiti. Inoltre gran parte del buco in bilancio sarebbe colpa proprio dei tanti crediti di cui non si è mai ottenuto il pagamento e dunque il passivo non sarebbe di 800 milioni ma della metà. Una giustificazione che in ogni caso, in linea puramente teorica, non porrebbe i vertici di Abbanoa al riparo da conseguenze, visto che la Procura potrebbe individuare nella mancata riscossione dei crediti responsabilità di tipo omissivo. ( m. le. )