Rassegna Stampa

La Nuova Sardegna

Rifugiati, una notte davanti al Comune

Fonte: La Nuova Sardegna
4 settembre 2013

È terminata solo ieri a tarda sera la protesta dei richiedenti asilo politico ospitati nella struttura di Elmas

 

di Stefano Ambu w

 

CAGLIARI La delegazione di parlamentari in visita a Elmas chiede una nuova struttura per i profughi. Gli ospiti che ci sono e che sperano di andarsene al più presto pretendono interventi per stare meglio: concedono una tregua di due settimane. E poi sono pronti a ritornare in piazza. O meglio in strada visto che la protesta più clamorosa ha riguardato proprio il blocco parziale della circolazione dell'incrocio tra via Roma e il Largo Carlo Felice. Lunedì è stato il giorno più critico, ieri la situazione si è sbloccata. Partiamo dalla fine. Lo stop al presidio in piazza Matteotti è arrivato dopo lunghe ore di trattative: nel pomeriggio davanti alla stazione non c'era più nessuno, ma non è stato facile. Le intenzioni dei circa cento profughi che lunedì avevano iniziato la manifestazione con un doppio blitz davanti alla prefettura e in mezzo a via Roma erano chiare: lottare a oltranza. Anche a costo di passare le notti sotto le stelle. Come effettivamente è successo tra lunedì e martedì : lenzuola stese sulle aiuole e piazza Matteotti si è trasformata in un dormitorio. A letto, ma senza tetto. La protesta è continuata in mattinata, subito dopo le prime preghiere all'alba, con la esposizione di cartelli realizzati appena svegliati. Parole d'ordine: freedom e documents. Libertá, insomma, e lasciapassare (leggi riconoscimento dello status di rifugiato con diritto di asilo) per il resto d'Italia o, più che altro, per il resto d'Europa, Francia in primis. Per la verità le rivendicazioni principali, quelle appunto relative all'asilo politico, ieri sono rimaste in secondo piano. Questo perché già da lunedì la delegazione che aveva partecipato all'incontro in Prefettura aveva capito che su quel versante c'era poco da fare: dipende da Roma e non da Cagliari. Quindi gli sforzi ieri mattina si sono concentrati sulll'ottenimento dei migliori risultati possibili sul fronte vivibilità del centro. E la piccola comunità africana riunita in piazza si è messa d'accordo su un documento di lamentele e richieste su quello che si può fare per stare bene a Elmas sino al sospirato via libera. Trattative lunghe e complicate, poi è arrivato il "patto" a tempo: fiducia per due settimane. Altrimenti sarà di nuovo battaglia. La Prefettura è già entrata in azione con i primi interventi (tendine e séparé) per rafforzare la privacy richiesta dai profughi. Poi (ma bisogna fare sempre i conti con le risorse concesse dal Ministero) ci saranno sicuramente altri lavori. Più drastici i parlamentari che, la mattinata dopo la tempesta, hanno visitato il Centro. Il verdetto: serve una nuova struttura. La delegazione Pd composta da Silvio Lai e Romina Mura – in visita insieme al sindaco di Elmas Valter Piscedda – ha anche annunciato che presenterà una richiesta ufficiale al ministero degli interni per una convocazione della commissione territoriale che valuti le domande di asilo. «Il ministro Alfano – spiega Lai – ha modificato con un decreto lo status della struttura lo scorso 26 giugno. Si sapeva benissimo che si sarebbe andati incontro a questo tipo di emergenza. Responsabili e prefettura stanno facendo il massimo, ma non si tratta di uno stabile adatto ad ospitare per lunghi periodi 200 persone contemporaneamente». Serve un'altra soluzione. «Anche perché il centro – spiega il parlamentare – ha le ore contate e deve essere comunque liberato e trasferito in altra sede al più presto: l'area militare su cui sorge sta transitando alla società che gestisce l'aeroporto». Accuse al Ministero, ma anche alla Regione. "È totalmente assente e indifferente – si legge in un comunicato diffuso al termine della visita – rispetto alla gestione dei migranti che arrivano in Sardegna a vario titolo».

 

 

IL CASO PROFUGHI»VISITA DEI PARLAMENTARI PD

La solidarietà del presidio di viale Trento

Silvio lai (pd) Chiederemo al governo di valutare le richieste di asilo. La struttura di Elmas non è assolutamente adeguata
il documento dopo la visita La Regione è totalmente assente e indifferente alla gestione dei migranti che arrivano in Sardegna

CAGLIARI. Il presidio di piazzale Trento subito in soccorso del presidio spontaneo di piazza Matteotti, quello formato dai profughi alla ricerca di asilo politico. Lunedì serviva acqua perché i manifestanti, dopo la lunga protesta della mattinata di lunedì davanti alla Prefettura e la "coda" in via Roma, non ce la facevano più. Anche perché il sole batteva fortissimo. E loro, i ragazzi delle battaglie anti Equitalia e anti sfratti, sono arrivati subito. Una colletta tra i volontari e sono arrivati carica di bidoni e bottigliette da distribuire alla comunità internazionale che protestava. «Il nostro presidio – spiega Alberto Marinoni, nome di battaglia "Lupo" – è nato per la difesa dei diritti fondamentali delle persone. Non ci abbiamo pensato due volte: abbiamo raccolto i soldi e siamo arrivati lì. Un gesto di solidarietà, unità e umanità che pensiamo sia d'obbligo in questo casi nei confronti di persino e che vivono in una situazione di malessere nel loro Paese. E che anche qui non se la stanno passando bene». (s.a.)