Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

«Caro sindaco ti scrivo...»

Fonte: L'Unione Sarda
3 settembre 2013

Ecco che cosa pensano i cagliaritani della città e che cosa chiedono al Comune

 

Servono strade migliori, più controlli e più parcheggi

 


Bocciata su pulizia, controllo del territorio, stadio, anfiteatro e strade. Promossa su trasporto pubblico, porto e qualità della vita. È la città di fine estate vista dai cagliaritani. «Le strade sono sporche, di alcuni quartieri come Is Mirrionis i politici si ricordano soltanto nel periodo delle elezioni», polemizza Maurizio Mura, 44 anni, dal bancone del suo bar, in via Campania. «Alcune zone sono totalmente dimenticate. Per non parlare dell'anfiteatro, è una vergogna che sia in stato di abbandono da tre anni».
POCHI VIGILI Nel mirino di Paolo Porcu, sessantun anni, finiscono il Poetto  «disastrato e trascurato», e i controlli sul traffico: «I vigili si vedono solo in via Roma  e nel Largo , in certi punti della città non ci sono mai». Neanche l'arte esce indenne dalle critiche: «I musei  dovrebbero stare aperti tutti i giorni, soprattutto in una città turistica come Cagliari». Liliana Porta, ex insegnante di matematica, passeggia con un'amica in via Dante: «Le strade  sono piene di buche, e in molti marciapiedi non si può passare senza rischiare di cadere», dice indicando due mattonelle divelte. Anche lei chiede più controlli, «non solo a Castello», e un occhio più attento sulle piazze  cittadine. «Piazza Garibaldi è trascurata da anni». Antonio Saputo, 37 anni, orologiaio in via San Domenico, vorrebbe più parcheggi : «Per chi abita o lavora nel centro storico sono un grosso problema», racconta. Ma il bilancio è positivo: «Rispetto alle amministrazioni del passato, quella attuale è molto meglio. La città è pulita e i pullman  passano in orario». Barbara Tronci, quarantatré anni, colf, si accoda: «I servizi pubblici  sono migliorati tantissimo, l'anno scorso mi capitava di attendere anche un'ora, adesso sono sempre puntuali», dice mentre attende l'autobus in via Sonnino e dopo una premessa: «Sono orgogliosa di vivere a Cagliari». Nel libro nero finisce la zona in cui abita: « Viale Sant'Avendrace  è uno schifo, i tombini sono intasati da mesi e gli spazzini  non li vedo mai al lavoro. Dovrebbero esserci più controlli per le pulizie del suolo pubblico ». Manuela Deidda, 34 anni, commessa, le dà man forte: «Molte strade sono coperte dai rifiuti . Basti pensare al Bastione o alla Marina, per chi passa la mattina la scena è desolante: bottiglie vuote, lattine e cartacce fanno ormai parte dello scenario».
BEL PORTO Gianfranco Siotto Pintor, classe '48, impiegato, promuove la nuova veste del Porto  cittadino: «L'idea di rendere quell'area turistica è un'iniziativa assolutamente positiva. Un modo per valorizzare la città», spiega. Ma storce il naso davanti alle serrande degli esercizi commerciali chiusi la domenica: «Se Cagliari vuole puntare sul turismo, servirebbero negozi con orari ben più elastici». Per Daniela Ottonetti, 45 anni, proprietaria di una bottega di alimentari, i problemi della città sono «le piazze trascurate , soprattutto piazza Gramsci», e la raccolta differenziata : «Fatta così non serve a niente, solo il porta a porta funzionerebbe». Promossa la pedonalizzazione del Corso: «Invoglia la gente ad andarci e credo sia la spinta giusta per il commercio». Stefano Mameli, carabiniere, è categorico: «Non riesco a capire l'utilità delle piste ciclabili . Sono usate pochissimo e rubano spazio alla carreggiata», polemizza. «Ci sono cose molto più urgenti da fare, come migliorare i servizi sociali  e sistemare l' asfalto . In molti tratti è distrutto».
«SI VIVE BENE» Jessica Sanna ha 24 anni, arriva da Ales ed è al quarto anno di Medicina: «Cagliari mi piace molto. È una città a misura d'uomo e si vive bene». Poi si rivolge al sindaco: «Servirebbero più agevolazioni per gli studenti e controlli più ferrei per contrastare il fenomeno dilagante dei parcheggiatori abusivi ». Alessandra Cherchi, classe '70, parla da commerciante: « Via Dante è morta. Soprattutto in questo periodo di crisi l'amministrazione dovrebbe darci una mano. Non è più possibile stare appresso ad affitti così alti», si sfoga. Poi riprende: «Il sindaco pensa solo a Castello e al Largo. Non sta facendo niente per la città, mancano parcheggi, le piste ciclabili non servono a nulla e in alcune strade la pulizia non viene fatta come dovrebbe». Alessandro Turri, trentasette anni, abita a Quartu, ma gestisce un bar in via Pergolesi: «Sono un tifoso del Cagliari», racconta mentre prepara un cappuccino per il cliente al bancone. «Vorrei che Zedda si impegnasse per restituire al più presto lo stadio  alla città». Poi la mente vola al Poetto : «La spiaggia è trascurata. Ogni anno è sempre peggio». Monica Pisu, parrucchiera, ventinovenne non ha dubbi: «Il problema principale di Cagliari è l'assenza di controlli la notte . Per chi abita nel centro riuscire a dormire è impossibile. Ci lamentiamo da anni, ma l'amministrazione non ha mai preso provvedimenti».
Sara Marci