Il 35 per cento dell'intervento è stato realizzato, compresi i dieci ettari di parco pubblico con quattro campi di calcetto e la piscina scoperta. Che rimarranno al Comune come contropartita per il via libera all'intervento. Ma quando la società Magnolia ha chiesto le concessioni per realizzare l'ultima parte dei 70 mila metri cubi di residenziale e alberghiero tra via Mercalli, via Galvani e l'Asse mediano, il Comune ha detto no. Come fa di norma da quando c'è stato il primo sequestro del cantiere di via Ravenna, legato all'interpretabilità delle norme del Piano paesaggistico regionale, l'ufficio edilizia privata non ha voluto rischiare ed ha chiesto alla Regione delucidazioni domandando, in particolare, se la vicinanza delle costruzioni al canale di Terramaini costituisse motivo di inedificabilità. Contestualmente è stata informata la procura della Repubblica che ha ricevuto gli atti e, come prevede la legge, ha aperto un fascicolo per presunte violazioni urbanistiche e paesaggistiche. Un atto dovuto, che non prelude necessariamente al riscontro di irregolarità. Tanto più dopo la sentenza del Tar su un caso simile che riguarda una concessione edilizia rilasciata per la costruzione di una palazzina in via Gallinara, al Quartiere del sole. Nella circostanza i giudici amministrativi hanno affrontato la questione legata alle zone umide dando ragione all'impresa e sostenendo, in sostanza, che il vincolo sarebbe all'interno del perimetro delle zone umide così come individuate dalle cartine, dunque non c'è tutela nella fascia esterna. Se la procura prenderà atto di questa interpretazione, per Magnolia l'inchiesta potrebbe anche non proseguire. Tanto più che la Regione, dopo aver sostenuto che il canale di Terramaini è un corso d'acqua tutelato dal Ppr, dunque il vincolo di inedificabilità è nella fascia dei cento metri, secondo quanto riferito da un dirigente dell'impresa, avrebbe riscontrato che il Comune ha convenzionato la lottizzazione il 31 marzo 2006, prima dell'entrata in vigore del Piano paesaggistico. E dunque cesserebbe il motivo del contendere.Le concessioni erano state sospese dopo la prima interpretazione della Regione, e ora potrebbero essere sbloccate. Il condizionale è d'obbligo perché, secondo alcuni, Terramaini e un corso d'acqua, pur interno alla zona umida, e allora potrebbe valere il vincolo della fascia esterna. Ma anche in questo caso, secondo l'impresa, l'inedificabilità cadrebbe per via della data della convenzione. Il pubblico ministero Gaetano Porcu farà, comunque, le sue verifiche ed ha incaricato la polizia giudiziaria di acquisire gli atti.L'Accordo di programma sulla lottizzazione Magnolia era stato approvato la prima volta nel 2000 dal Consiglio comunale, nell'ultima parte della consiliatura Delogu. Il via libera definitivo era arrivato nel 2004, mentre la convenzione che ha dato il via libera ai lavori è datata 31 marzo 2006. 10/04/2008