Rassegna Stampa

La Nuova Sardegna

Rischio aumento per gli affitti rincari in mano ai Comuni

Fonte: La Nuova Sardegna
3 settembre 2013

SERVICE TAX




MILANO «Può sembrare un sogno, ma è una sfida che accettiamo volentieri», dice il ministro degli affari regionali Graziano Del Rio di fronte alla bufera che si è scatenata sulla service tax ma per ora le prospettive sembrano tutte negative. Ieri Del Rio ha insistito affermando che la nuova imposta «non dovrà pesare sugli inquilini in termini di gettito oltre il 10-15-20%» ma tutti i sindacati inquilini stimano un incremento degli attuali affitti almeno del 20%. Partendo dai piani del Governo, si può stimare che il nuovo tributo sui servizi indivisibili andrà da un importo minimo di 16,60 euro per immobile fino a un massimo di 257,20 euro. Secondo il progetto dell'Esecutivo la nuova service tax ha due componenti: Tari, che prenderà il posto della Tares, e la Tasi per i cosiddetti servizi indivisibili, come illuminazione, polizia municipale, arredo urbano e manutenzione dei giardini pubblici. Nei piani del Governo, la Tasi avrà un'aliquota base dello 0,3 per mille calcolato sul valore catastale (o di 30 centesimi al metro quadrato), ma potrà essere aumentata dai Comuni fino a un livello tale da incassare - al limite - la stessa somma che sarebbe entrata nelle casse locali portando l'Imu sulla prima casa ad aliquota massima (6 per mille). Se le città italiane decidessero di recuperare con la Tasi lo stesso gettito ottenuto dall'Imu prima casa nel 2012, il nuovo tributo arriverebbe a 84,40 euro per immobile, e salirebbe a 181,60 euro se tutte le prime case fossero esentate. La copertura dei servizi indivisibili per il 2013 è garantita con una maggiorazione di 30 centesimi al metro quadro della Tares e vale oltre un miliardo ma molto dipende dalle scelte delle singole amministrazioni.