Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Il monumento dimenticato

Fonte: L'Unione Sarda
2 settembre 2013

Incassi magri per il Comune: solo 439 euro dallo scorso ottobre a giugno

 

Villa di Tigellio, poco più di un visitatore al giorno

 


Stucchi di età romana, pavimenti, colonne, resti di un edificio termale: Villa di Tigellio, una piccola Pompei stretta tra corso Vittorio Emanuele e l'Orto botanico, è «tra i più importanti siti archeologici della Sardegna», come ricorda il portale dell'assessorato al Turismo Visit-Cagliari.it. Un gioiello che però nessuno vuol vedere: ogni mese all'ingresso in via Carbonazzi si presentano in media 40 persone, poco più di una (1,3, per l'esattezza) al giorno.
I GUADAGNI Gli incassi sono magrissimi: la Anamnesys, Srl che gestisce il sito archeologico, ha versato nelle casse del Comune 439 euro per nove mesi (dallo scorso ottobre a giugno), cioè il 40 per cento di quanto raccolto dalla vendita dei biglietti, che costano tre euro. Nello stesso periodo, la società ha ricevuto dal Comune 30mila euro per garantire l'apertura al pubblico e le visite guidate nella Villa di Tigellio e nella Grotta della Vipera, dove l'ingresso è gratuito. Insomma: per i due siti il Municipio spende 111 euro al giorno ma ne incassa a malapena 4. Numeri che fanno dire a Enrica Puggioni, assessore alla Cultura, che «purtroppo la Villa di Tigellio non è valorizzata come merita, evidentemente non è un bene di cui la cittadinanza si è riappropriata». Ma anche che «da questi centri non si ricavano certo soldi: si possono, anzi si devono valorizzare, per creare posti di lavoro».
LA GESTIONE Per i prossimi due anni dovrebbe essere la società Itinerarte a occuparsi della gestione di Villa di Tigellio, Grotta della Vipera, cripta di Santa Restituta e Torre dell'elefante: in questi giorni sono in corso le verifiche per l'aggiudicazione definitiva dell'appalto. Stesso discorso per l'ex Vetreria di Pirri: il bando è stato vinto da una cordata guidata dalla compagnia teatrale Cadadie, che gestirà il polo culturale insieme a una cooperativa sociale. Ancora indietro invece la procedura per l'affidamento della fetta più importante dei centri comunali: il bando per Exmà, Lazzaretto, Villa Muscas, Ghetto e Castello di San Michele - pubblicato nell'estate del 2012 - è ancora a metà strada. La commissione di valutazione sta esaminando i progetti presentati dalle associazioni: verrà scelto il migliore e dopo saranno presentate nuove offerte su questo modello. «Si tratta di una sistema innovativo e per questo ci sono continue consultazioni e i tempi si stanno leggermente allungando. Ma non appena il bando verrà aggiudicato, i risultati si vedranno», dice l'assessore Puggioni. Come quelli del Palazzo di città: «Da quando lo gestisce direttamente il Comune c'è stata un'impennata di visitatori».
LA TORRE Invece non sarà più il Municipio a occuparsi della Torre di San Pancrazio: la fortificazione pisana sarà curata dalla Soprintendenza. In compenso, il Comune dovrebbe riaprire nei prossimi mesi la Galleria dello Sperone, sotto il Bastione: gli assessorati alla Cultura e ai Lavori pubblici stanno lavorando al progetto.
Michele Ruffi