Rassegna Stampa

La Nuova Sardegna

I Pokemon si comprano con i “sicomorini”

Fonte: La Nuova Sardegna
21 agosto 2013

 
Il “giocomercato” ai giardini pubblici con la moneta virtuale per scambiare figurine e automobiline 
 
 
 
 
 


CAGLIARI Altro che euro o dollari: ai Giardini pubblici si paga in "sicomorini". Ogni banconota vale venti centesimi: si cambia alla cassa, a sinistra subito dopo l'ingresso. Che cosa si compra? Macchinette, carte di Yu-gi-oh e dei Pokemon, peluche e tanta altra roba sistemata con cura sulle bancarelle (soprattutto teli da bagno o tovaglie) dai bambini. Attenzione, però, non c'è il rischio di indebitarsi o di diventare dei Paperoni: ogni pezzo può costare al massimo dieci "sicomorini". Cioè due euro. È il "giocamercato", iniziativa promossa dalla cooperativa sociale "Il sicomoro" con il contributo del Comune, servizio alle Politiche giovanili: lunedì ha richiamato ai Giardini pubblici decine di bambini. Un gioco istruttivo nel quale i bambini imparano a dare il valore agli oggetti che mettono in vendita e ad amministrare i loro piccoli guadagni. Qualcuno ha fatto degli acquisti, sempre utilizzando la moneta "locale", dal proprio vicino di bancarella. Ma la maggior parte ha scelto di "prelevare" all'ufficio di cambio: i sicomorini si sono trasformati quindi in euro veri, spendibili anche fuori dal giocamercato. Cinque, sei, anche dieci euro. Ma quel che conta è essere riusciti a fare tutto da soli: dalla raccolta della mercanzia in casa alla scelta dei prezzi. Sino all'allestimento della bancarella e alle trattative con i "clienti" loro coetanei. I grandi? Presenti, ma a debita distanza: nessuna interferenza sulle strategie commerciali dei piccoli imprenditori.(st.a.)