Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Raid vandalico davanti alla Basilica

Fonte: L'Unione Sarda
20 agosto 2013

BONARIA. Scatta l'allarme sicurezza a poco più di un mese dalla visita del Santo Padre nel capoluogo

 

Danneggiate le fioriere e il cantiere per i lavori di ristrutturazione




Fioriere rovesciate e rovinate, recinzioni delle impalcature danneggiate, cassonetti fatti cadere per terra. Il tutto non in un posto qualsiasi, ma in uno dei più importanti simboli della città: la Basilica di Bonaria. Un blitz che a poco più di un mese dalla storica visita di Papa Francesco, che arriverà in città il prossimo 22 settembre proprio per visitare la chiesa del capoluogo, acquista un valore simbolico che va oltre l'episodio in sé. Il raid vandalico è avvenuto nella notte tra domenica e ieri, probabilmente è stato attuato da più persone.
IL RAID È notte fonda e davanti alla Basilica in quel momento non c'è nessuno. La zona è poco frequentata ma soprattutto non controllata. Inevitabile che per gli incivili diventi terreno fertile. Quattro fioriere vengono rovesciate e fatte cadere nel sagrato. Due, nell'impatto, rimangono danneggiate. E non finisce qua, perché, non paghi, i vandali si scagliano contro la recinzione del cantiere che delimita alcuni lavori di ristrutturazione della sagrestia: i cosiddetti “fogli” delle recinzioni vengono staccati e buttati per terra. Sette in tutto, alcuni di questi rimangono danneggiati. Alla fine si parla di centinaia di euro di danni, non tantissimo. Ma il problema non è tanto economico, quanto simbolico. La Basilica è infatti nel bel mezzo di un restyling, previsto già da tempo, prima che si sapesse della visita del Santo Padre a settembre. Le fioriere vengono rimesse a posto la mattina anche grazie all'aiuto dei fedeli che danno una mano al parroco, i muratori invece provvedono a rimettere a posto le recinzioni del cantiere.
INCIVILTÀ E CHIASSO Una zona, quella della Basilica, che con l'arrivo del buio è molto frequentata. Spesso i giovani vanno là in auto. Le coppiette si appartano, approfittano del buio e si lasciano andare in effusioni, spesso in modo esagerato come raccontano alcuni operai che stanno portando avanti il restyling della Basilica. Altri frequentano i giardini, fanno chiasso e, capita, bevono alcolici e fumano spinelli. Sono rumorosi e disturbano i residenti della zona, che protestano da tempo anche per un karaoke che emette musica sino a tarda ora.
I CASSONETTI Come se non bastasse, subito dopo il blitz distruttivo gli incivili se la sono anche presa con alcuni cassonetti dei rifiuti posizionati a pochi metri dalla Basilica. Un'altra bravata, all'altezza della rotonda, con i contenitori che sono stati fatti cadere per terra. I danni non sono ingenti, la stima è di qualche centinaio di euro. Ma rimangono amarezza e preoccupazione, anche perché il problema non riguarda solo le fioriere danneggiate, ma un po' tutto l'ambiente che la notte non è consono a un luogo importante come la Basilica di Bonaria.
Piercarlo Cicero 


La delusione del parroco

Don Giovannino:
più rispetto
per il Santuario


A sentire chi frequenta la Basilica ogni giorno non è stata la prima volta. Un Santuario come quello di Bonaria, è scontato che non debba correre alcun pericolo di essere rovinato. E invece, come mette in risalto il parroco padre Giovannino Tolu, non è esattamente così che vanno le cose. Anzi: «Non è la prima volta - spiega il religioso - vorremmo che il Santuario fosse per tutti oggetto di devozione o quantomeno di rispetto. I lavori erano stati programmati anche prima dell'annuncio dell'arrivo del Papa. Certo, ora che siamo vicini al traguardo ci dispiace vedere queste cose».
E il problema non sono solo questi raid vandalici. Soprattutto nelle ore notturne, infatti, da quelle parti succede di tutto. Coppiette che si lasciano andare in effusioni un po' troppo esagerate, per non parlare del chiasso dei gruppi di ragazzini (ma anche adulti) che frequentano la zona. Per questo padre Giovannino ha deciso di lanciare l'allarme. Ma anche altre persone confermano i problemi. «È successo - racconta Massimiliano Desogus, restauratore impegnato nei lavori nella cappella interna e nella facciata - all'apertura del cantiere, alle 6.30: giovani nudi all'interno della vettura posteggiata nella rotonda. Questo spazio merita senz'altro un altro tipo di rispetto».
Padre Tolu ha già inviato una richiesta al Comune. «Ci vorrebbero delle telecamere - dice - o un divieto di accesso alle auto con i dissuasori a scomparsa o con una sbarra almeno durante la notte. Purtroppo non abbiamo idea di chi possa essere stato a fare questi danni, anche se naturalmente abbiamo avvisato subito le forze dell'ordine».
La cosa certa è che un po' di vigilanza non guasterebbe: «L'ideale sarebbe rendere in un certo modo indipendente il complesso, ma sono consapevole che questo è terreno pubblico e quindi certe decisioni non posso prenderle io». (p.c.c.) 

 


Regione

Cappellacci:
«Siamo pronti
a garantire
più controlli»

«Un atto ignobile». Così il presidente della Regione, Ugo Cappellacci, ha commentato ieri pomeriggio il raid vandalico consumato da ignoti nella Basilica di Bonaria, dove sono state danneggiate delle fioriere e alcune recinzioni del cantiere dove erano in corso dei lavori.
«Un gesto incivile - sottolinea il governatore isolano - verso un luogo il cui significato rappresenta un simbolo spirituale per tutta la Sardegna e non solo per i cattolici».
Padre Giovannino Tolu, facendo presente che quello della notte fra domenica e lunedì non è affatto un episodio isolato, ha chiesto una maggiore sorveglianza della zona. Un luogo, il Santuario, che dovrebbe essere considerato sacro dai cagliaritani, e che invece purtroppo è spesso in balìa, soprattutto nelle ore notturne, dell'inciviltà, del chiasso e della maleducazione della gente.
«Nel manifestare l'auspicio che quanto prima i responsabili siano individuati dalle forze dell'ordine, la Regione - annuncia Cappellacci - offre la propria disponibilità a intervenire affinché sia assicurata una maggiore custodia della Basilica».
L'arrivo del Santo Padre è sicuramente una motivazione in più, anche se la Basilica rimane un simbolo dei cagliaritani e a prescindere deve sempre essere custodita nel miglior modo possibile. «La Sardegna e la sua capitale si preparano ad accogliere Papa Francesco e migliaia di fedeli. Quattro balordi - conclude il presidente della Giunta regionale - non possono turbare l'attesa per una visita che si annuncia carica di significato per la nostra Isola».