Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Quegli angeli in cima alla torretta

Fonte: L'Unione Sarda
14 agosto 2013

Bagnini indispensabili ma pochi e costretti a un super lavoro
Prima regola: dimenticarsi le intricate storie d'amore nate all'ombra della torretta del telefilm Baywatch. I bagnini sulle coste sarde non hanno tempo da perdere. A malapena riescono a fare una pausa pranzo in mezzo alle dieci ore di turno sotto il sole. Sono pochi, guadagnano circa 50 euro al giorno e hanno tra le mani la vita di migliaia di persone. Sul litorale dell'Isola, circa duemila chilometri di spiagge lunghissime, rocce e calette mozzafiato, si ergono un centinaio di torrette di avvistamento. La loro distribuzione, però, non è omogenea. E così, a fronte di alcune zone dove la copertura è costante, ci sono enormi spazi liberi nei quali la vita delle persone è affidata a un cartello che avvisa dell'assenza di «un apposito apparato di salvataggio».
Maglia nera della regione è la Gallura. Una delle province con il tratto di costa più lungo, circa 150 chilometri, da Costa Paradiso a Posada. In mezzo la ricca Costa Smeralda, intorno il deserto. Qui, in base ai dati forniti dai referenti della società nazionale di salvamento che ha sede a Genova, ci sono solo otto postazioni: 2 nel comune di Olbia, una a Porto Rotondo, 3 a Santa Teresa di Gallura e 2 a Posada. Il resto è affidato ai gestori delle concessioni demaniali: privati (ma questo vale per tutta la Sardegna) che pagano per occupare un tratto di spiaggia sul quale sistemare gli ombrelloni o aprire un chioschetto e sono obbligati a garantire la presenza di un bagnino ogni ottanta metri di litorale. Nel tratto di competenza nuorese stabilire il numero di postazioni non è così facile. La copertura a Dorgali e Orosei è garantita dalla collaborazione tra Provincia e volontari. In Ogliastra, dove si è verificata l'ultima tragedia in mare, resistono 10 torrette: 3 a Tortolì, 2 a Barisardo, 3 a Cardedu e 2 a Tertenia. Proseguendo verso sud, ci sono 4 presidi a Villaputzu, 2 a Muravera, 3 a Castiadas, 1 a Sinnai, 1 a Maracalagonis. A Cagliari la sicurezza è garantita da 4 torrette (3 al Poetto e una a Cala Mosca). Da Domus De Maria ad Arbus si contano più di trenta torri di controllo davanti alla super protetta Carloforte dove 18 bagnini vigilano sui bagnanti insieme a un gruppo di ex pallanuotisti che pattuglia ogni giorno i punti più pericolosi. E poi, 13 lungo il tratto di Oristano-Bosa e 5 nel Sassarese, oltre al territorio di Alghero dove i concessionari tengono d'occhio anche i vicini che fanno un tuffo dalle spiagge libere.
Mariella Careddu