Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Tra Pd e Zedda ormai è guerra Crisi a un passo

Fonte: L'Unione Sarda
7 agosto 2013


La luna di miele è finita
 

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C'è chi parla di «solco profondo», altri teorizzano di un «appoggio esterno», qualcuno è diretto e usa una parola mai sentita prima in questi due anni: crisi. E in effetti non ci sono molte altre espressioni per definire lo stato dei rapporti tra il sindaco e il maggior partito in Consiglio, il Pd. La luna di miele di un matrimonio dettato dalle primarie del 2011 - vinte a man bassa su Antonello Cabras - è terminata da tempo e lunedì sera è arrivata la conferma, sotto forma di un documento approvato dalla direzione cittadina di via Emilia. Una lettera durissima che ha fatto il pieno di voti favorevoli. Solo due astenuti: ma dal partito fanno sapere che chi non ha votato a sostegno, lo ha fatto perché ha ritenuto addirittura troppo morbida la risoluzione proposta dal segretario cittadino.
Insomma: una dichiarazione di guerra che arriva subito dopo l'approvazione del Bilancio e nel bel mezzo della discussione sul via libera alla convenzione con il Cagliari calcio. Ma soprattutto, quando c'è in ballo un rimpasto di Giunta ancora tutto da decidere. E forse il malumore del Pd è legato proprio ad alcuni segnali che il sindaco Zedda ha inviato alla propria maggioranza. Sull'esecutivo deciderà lui. Non è un caso che la revoca delle deleghe all'assessore Luisa Sassu abbia lasciato di stucco sia il Pd che Sel. E anche la scelta di un uomo vicino ai Democratici, come Benedetto Barranu, non ha calmato gli animi del gruppo consiliare che fa riferimento al partito di via Emilia. Perché è vero che il manager, ex direttore della Asl 8, ha la stima di varie aree del Pd. Ma è anche vero che la sua nomina non sarebbe stata concordata con i vertici del partito, almeno quelli sulla sponda di Palazzo Bacaredda. Un ragionamento simile vale anche per il possibile ingresso in Giunta di Angela Quaquero, ex vicepresidente della Provincia.
Come si tradurrà questa crisi? Il capogruppo del Pd Davide Carta ha ricevuto quello che può essere tranquillamente definito un «mandato pieno» per affrontare la vicenda. In futuro le delibere verranno esaminate e votate volta per volta. Senza far riferimento a nessun accordo di coalizione. (m.r.)