Rassegna Stampa

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Operazione anti amianto in Comune, ma Palazzo Bacaredda non è inquinato

Fonte: web Castedduonline.it
2 agosto 2013

    Tute bianche in Municipio

di
Marcello Polastri

Giovedì 01 Agosto 2013 | 20:30

Ha appena lasciato il Comune di via Roma la squadra di operai incaricata di prelevare, dallo storico palazzo civico, gli ultimi campioni delle mattonelle plastiche in "linoleum". Mattonelle gravate da un temutissimo sospetto: conterranno fibre di amianto? È stata questa l'ipotesi avanzata dalla ASL 8, Dipartimento di prevenzione di via  Romagna.
SEICENTO METRI QUADRI. L'indagine, che va avanti da mesi, esattamente dal 2011 e che oggi ha setacciato la "casa comunale", si è concentrata nei pavimenti e negli anditi, ed ha consentito di setacciare i vari piani di palazzo Bacaredda.  La  superficie complessiva analizzata  non è certo piccola: supera i seicento metri quadri.
NESSUN TIMORE. "Nessuna paura", hanno rassicurato gli operai al lavoro: "in base alle indagini effettuate nel palazzo, non abbiamo riscontrato la presenza di amianto, anche se per fugare qualsiasi dubbio, le analisi andranno ora confermate dagli studi di laboratorio".
I CAMPIONI PRELEVATI questa sera, gli ultimi di una meticolosa indagine sul campo realizzata dalla Provincia di Cagliari in sinergia con il Comune e la Asl, ha consentito di chiarire molti dubbi sulla presunta presenza delle fibre di amianto nei pavimenti degli edifici pubblici della città, soprattutto scuole e uffici.
Una bella rassicurazione che arriva  oggi per il palazzo civico, dopo il "caso amianto" esploso qualche anno fa nelle scuole pubbliche del quartiere Del Sole, e più recentemente nella scuola di via Castagnevizza, poi bonificata. Grazie, appunto, alle indagini della  struttura dipartimentale della Asl in sinergia con enti e istituzioni pubbliche.

CAUSA NESSO-EFFETTO. Esistono poche pubblicazioni sulla  possibilità di rilascio, spontanea o provocata, di fibre libere di amianto dai pavimenti di linoleum. Alcuni contengono lo 0,02 per cento di fibre amiantose che difficilmente finiscono nelle narici di quanti percorrono i pavimenti in linoleum. Anche se, da un lato, se i media hanno amplificato il problema, la prudenza non è mai troppa e analisi come quelle effettuate oggi a Cagliari sono molto importanti.

LINOLEUM. I pavimenti analizzati a palazzo Bacaredda, fanno sapere gli operai che nel prelevare alcuni campioni hanno indossato maschere e tute protettive, sono in "linoleum".
Materiale che fu brevettato nel 1863 dallo scozzese Frederick Walton. Tre anni prima, Walton, ebbe l'intuizione di sostituire il caucciù usato per questo materiale con l'olio di lino, trasformato con un processo di ossidazione (anch'esso di sua ideazione), in una massa gommosa. C'è stato chi, nel fabbricare questo materiale impiegato per realizzare o rivestire  pavimenti ha creato una sorta di "vinil-amianto", molto diffusa dal 1960 al 1980, perché a basso costo e di rapida messa in opera. Usato ampiamente per pavimentare edifici pubblici, scuole, ospedali ed anche case popolari, contiene fibre di amianto che, l'usura, potrebbe liberare da una "prigionia" latente, spesso celata sotto i nostri piedi quando percorriamo gli anditi e le stanze di edifici vecchi di decenni.
Per fortuna, abbiamo saputo oggi, non è il caso del palazzo comunale di Cagliari, il Palazzo simbolo della città.