Rassegna Stampa

La Nuova Sardegna

Museo Betile? Battaglia ancora aperta

Fonte: La Nuova Sardegna
2 dicembre 2008

MARTEDÌ, 02 DICEMBRE 2008

Pagina 1 - Cagliari

di Roberto Paracchini



L’assessore Mongiu: «Andrà avanti anche se Roma si tirerà fuori»




CAGLIARI. Sul museo Betile la partita è ancora aperta: lo afferma Maria Antonietta Mongiu, assessore regionale alla Cultura. Secondo il componente dell’esecutivo della Giunta di Renato Soru, le incertezze di Roma non riguardano tanto il Betile, ma tutta la seconda trance di opere inizialmente previste per i festeggiamenti per i 150 anni dalla unità d’Italia. «Non c’è, quindi, una preclusione sul museo - precisa - semmai la questione è che il governo sta tagliando da tutte le parti».
Il governo, insomma, sta cercando di risparmiare e di tenere i soldi in cassa. «Ed è per questo - continua l’assessore Mongiu - che l’Unità di missione, il comitato che sta coordinando i 150 anni dell’unità d’Italia, non si è ancora riunito per verificare questo tipo di interventi». A tutt’oggi sono stati finanziati, per il museo Betile, che dovrebbe sorgere nell’area di Sant’Elia, venti milioni (da parte del Cipe) e, ipotizzati, altrettanti da Roma (per i festeggiamenti). Il problema è che i venti milioni stanziati dal Comitato interministeriale per la programmazione economica vanno impegnati entro l’anno, altrimenti si rischia di perderli. Ma la responsabile della Cultura è ottimista: «Sino ad ora non abbiamo mai perso alcun impegno di spesa». E se da Roma, assieme ad altre opere, casseranno anche il Betile? «Noi continueremo ugualmente». Poi, ma questo è un altro discorso, si tratterà di verificare le vicende della crisi regionale e l’esito delle prossime elezioni visto che, nel centrodestra quest’opera ha molti nemici (An in prima fila, ma anche in Forza Italia). Ma non è ancora detto, però, che il museo non venga recuperato anche a Roma. Un fatto che agevolerebbe la sua realizzazione in quanto, per i festeggiamenti dell’unità d’Italia, è stata creata una corsia preferenziale che aggirerebbe anche il problema delle deroghe al piano regolare e conseguente autorizzazione edilizia (del Comune). Mentre senza il placet di Roma dovrà per forza riprendere il dialogo tra Regione e Municipio. Ma in questo periodo di elezioni pre-regionali è tutto più difficile. Inoltre pareri contrari sono emersi anche nel centrosinistra (per la mancanza di un progetto di gestione).
Il museo dell’arte nuragica e contemporanea è stato progettato da Zaha Hadid (premio Pritzker, Nobel dell’architettura) con l’intento di diventare una struttura di sviluppo del territorio ed emulare il Guggenheim di Bilbao, che ha dato un contributo determinante alla riqualificazione di quell’area. La struttura era stata inserita all’interno dell’accordo di programma per la riqualificazione di Sant’Elia ma l’intesa, firmata dal sindaco Emilio Floris e dal presidente della Regione Renato Soru, non era stata ratificata dal consiglio comunale. L’accordo era stato siglato il 28 marzo e sarebbe dovuto essere convalidato entro il mese successivo dall’assemblea municipale. Ma questo non è avvenuto «per insufficienza di istruttoria», secondo la maggioranza; «per strumentalizzazioni politiche», a dire dell’opposizione. Gli argomenti dell’intesa (saltata) riguardano sostanzialmente tre interventi: la riqualificazione abitativa dei palazzoni di Sant’Elia, la realizzazione del Betile e del campus universitario in viale La Plaia. Tre opere a cui la Regione ha interessato altrettanti grandi architetti contemporanei.