Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Il baritono Pintus e il cane di Tagliavini

Fonte: L'Unione Sarda
2 dicembre 2008

I racconti dell'artista cagliaritano



Lo sforzo continuo di esprimersi con umiltà lo espone al rischio di un ictus, per l'evidente contrasto con la natura della sua professione e del suo carattere. E' Salvatore Pintus, anni 76, cm 1,72 d'altezza (in scena è immaginabile diventassero 1,92), cagliaritano di Pirri, baritono diplomato al Conservatorio nel 1959, pensionato dal Teatro Lirico nel 1994.
«Artista del coro, negli ultimi anni interpreto le seconde parti». Dall'inizio. «Studio canto con Luisa Magenta e nel 1957 esordisco con l'Istituzione dei Concerti, dal 1958 al 1973 canto nei teatri di tutta Italia; il maestro Barbieri mi voleva come guida per la sezione baritoni». Per essere qualcuno si dice che bisogna uscire dal coro. «Il coro non è una massa informe, ci sono bassi, tenori, baritoni, soprani, mezzosoprani, e se è professionale non è facile entrarci». Per essere qualcuno bisogna entrare nel coro. Importanza in scena, da 1 a 10, per la voce. “10”. Il gesto. “7”. Il fisico. “9”. Costume e trucco. “7”. Canta mentre si fa la barba? «No, altrimenti mi segu sa facci». Affinità in famiglia? «Le mie figlie Simona e Daniela, entrambe violiniste».
Un ricordo sorridente. «Al Massimo, la bellissima Anna Moffo, nei panni di Liù, in Turandot, si uccide per non svelare il nome di Calaf, e Ivo Vinco, nei panni del padre di Calaf, con volto drammaticissimo, a lei morta cantava: Sorgi!, e al tempo stesso la pizzicottava, con le irripetibili repliche a labbra socchiuse della Moffo». Siamo in crisi economica, un altro sorriso. «Ancora al Massimo, a un artista del coro che amava la prima fila, legavano di nascosto un indumento a un infisso, così al momento di andare in scena rimaneva indietro, con suo grande rammarico». La crisi è nazionale, continui. «Nella Penisola si rappresentava un'opera moderna, alla fine silenzio glaciale, poi una voce altissima: Viva Verdi! Uragano di applausi». La recessione è mondiale, ancora un sorriso. «Al Cine Giardino, in Tosca, Ferruccio Tagliavini attacca la romanza: Recondita armonia…si sente un cane non lontano: bau bau…di bellezze diverse…bau bau…è bruna Floria l'ardente amante mia…bau bau…e qui Tagliavini si ferma e rivolto al pubblico dice: O io o il cane. Giù il teatro per le risate».
Baritono Pintus, artista del coro e, secondo le migliori tradizioni cagliaritane, conteri.
CLAUDIO SUSMEL

02/12/2008