Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Assalto alla mensa della crisi

Fonte: L'Unione Sarda
25 luglio 2013


Un pranzo più che dignitoso: pasta al sugo, muggini, peperoni in umido e melone
 

Viaggio nel centro di viale Sant'Ignazio: sala stracolma
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«Salve, oggi non ho i soldi per mangiare. Posso entrare?» Per usufruire della mensa della Caritas in viale Sant'Ignazio, funziona più o meno così. Anche se poi c'è tanta altra gente che si presenta al civico 86 e non ha il coraggio di dire nulla. Si vergogna, perchè magari fino a pochi mesi prima mai avrebbe pensato di dover ricorrere alla mensa dei poveri. Aspetta che gli chiedano di cosa ha bisogno, spera che lo invitino a entrare. Magari chiede qualche informazione agli habitué del posto.
LA COMUNITÀ La sala da pranzo del centro è ogni giorno stracolma, specialmente in quest'ultimo periodo. Prima di entrare bisogna fare la fila e aspettare il proprio turno, perchè i tavoli non sono tanti. C'è un bel giardinetto dove si attende il proprio turno. Dopo di che si entra in una sala ben tenuta, modesta ma accogliente. Una quindicina i tavoli, alcuni da cinque, altri da sette posti. E si aspettano le pietanze. Tutta roba di buona qualità, la mensa è soggetta alle normative di qualsiasi locale di ristorazione, e i controlli possono esserci da un momento all'altro.
IL PRANZO Una giornata fortunata, almeno sentendo i commenti degli ospiti, quella di ieri. Il menu, che ogni giorno cambia a seconda delle disponibilità del centro, prevede spaghetti al sugo, muggini e dentici freschi di giornata, peperoni in umido e melone come frutta. Un pranzo più che dignitoso. Anzi, si può tranquillamente dire che il pasto proposto dalla mensa di viale Sant'Ignazio non ha niente da invidiare a molti ristoranti cagliaritani. E i commensali, infatti, gradiscono. A servirli il personale della mensa, che porta i vassoi nei vari tavoli. Intorno all'una si presentano soprattutto extracomunitari. La maggior parte immigrati arrivati nel capoluogo da poco tempo. Insieme a loro tanti italiani, decine di cagliaritani. Alcuni si vede che non sono “abituati” alla povertà. Parlano poco, non si fidano degli sconosciuti, hanno paura di essere “scoperti”. Mangiano in silenzio, in fretta e vanno via. Tra loro ex imprenditori, dipendenti pubblici, neo disoccupati. La privacy è super tutelata: guai a fare foto all'interno dei locali quando c'è gente.
LA CUCINA All'interno del centro di viale Sant'Ignazio la cucina è in continuo fermento. Preparare pietanze per centinaia di persone non è roba semplice. I cuochi sono due, gli unici dipendenti stipendiati proprio per garantire la massima qualità. All'interno del locale due mega forni e tutti gli strumenti che si trovano nelle cucine dei ristoranti. E poi un magazzino per conservare il cibo, rigorosamente in regola. Ci sono i giorni che si riempie, altri giorni, soprattutto nelle ultime settimane, era un po' più vuoto del solito. La Caritas si affida alle donazioni della gente, dai privati alle aziende, fino alle associazioni.
IL PERSONALE La particolarità del centro è il personale. Tutti (o quasi) volontari che prestano servizio gratuitamente. I responsabili hanno un database di 400 persone, di cui 200 operative. Ogni giorno sono impegnati in cinquanta per garantire l'operatività di tutti i servizi del centro. Venti lavorano nella mensa. Fra loro alcuni che hanno perso i punti della patente e che devono fare i lavori socialmente utili per recuperarli.
COME FUNZIONA La premessa è che nessuno viene cacciato via dagli addetti. Le prime due-tre volte ci si può presentare anche senza dimostrare di averne la necessità. Ma è ovvio che se si vuole andare a mangiare con continuità bisogna rendere conto ai responsabili. Spesso basta una dichiarazione del sacerdote della parrocchia da cui si proviene, per altri servizi è richiesto il certificato Isee. Qualcuno, ogni tanto, ne approfitta e mangia a sbafo pur non avendone bisogno. Ma sono pochi, per fortuna.
Piercarlo Cicero