Rassegna Stampa

Sardegna Quotidiano

Troppi poveri, scorte quasi finite

Fonte: Sardegna Quotidiano
24 luglio 2013

Caritas

 

Colazione, pranzo e cena al centro della Caritas di viale Sant’Ignazio? I poveri sono aumentati a dismisura e le scorte iniziano a scarseggiare. Non solo: le centinaia di persone che ogni giorno si siedono in uno dei tavolini con tovaglia azzurrina, appena finiscono di mangiare devono lasciare subito posto libero al successivo indigente. Sì, perché i posti sono solo ottanta: insufficienti per le oltre cinquecento storie di vita che quotidianamente bussano per avere un pasto, caldo o freddo non fa differenza. Dal 2005, anno di apertura della mensa, a oggi, il numero degli indigenti è aumentato in maniera spropositata. Nuovi poveri, immigrati: la Caritas non chiude la porta in faccia a nessuno. Ma ora si trova in difficoltà e con un’email lancia un allarme non da poco. Nella dispensa mancano pasta, pelati, olio, pomodori, formaggio grattugiato. Meglio: qualcosa c’è, ma le scorte non sono più sufficienti come qualche anno fa. Tra crisi, aumento della disoccupazione e altri fattori ben poco allegri, garantire un pasto, anche spartano, a tutti quelli che chiedono aiuto, rischia di diventare un’impresa. Alla base, si pensa subito, potrebbe esserci la poca solidarietà da parte dei cittadini. No, manco per idea: anzi, gli imprenditori privati e chi se lo può permettere continuano a portare buste colme di cibarie alla Caritas, proprio come nel passato. La differenza sta proprio nell’au - mento dei poveri: in crescita costante, e il cibo non basta per tutti. Alimenti primari, beninteso: se manca una bistecca o un secondo di pesce si può anche chiudere un occhio. Ma se non c’è il necessario per preparare un piatto di minestra o una porzione di spaghetti, allora la mancanza si sente tutta. Chi va, per necessità, in quello che prima era una casa di riposo per anziani, non ha un identikit definito: dal quarantenne al settantenne, da chi tra cibo e bollette da pagare preferisce queste ultime. Storie note, insomma, tanto più dopo i dati usciti dall’assessorato comunale alle Politiche sociali: quest’anno la media mensile di disperati che bussano nelle porte pubbliche ha toccato quota novecento. «Serve corresponsabilità da parte di tutti, l’appello che lancio è che i donatori di questi cibi di prima necessità aumentino. La comunità europea, purtroppo, ha dimezzato il quantitativo di alimenti previsti per realtà come la nostra», afferma don Marco Lai, direttore della Caritas. Che fornisce anche dati da infarto: «Sono aumentate le famiglie che si rivolgono a noi, ben millequattrocento. Abbiamo dirottato i viveri donati sotto le feste natalizie alla nostra mensa, ma non è sufficiente. Negli ultimi mesi sono cresciuti i casi di di mancati reinserimenti abitativi, le persone non possono neanche pagarsi un affitto », racconta il numero uno cittadino della Caritas, «c’è chi si rivolge a noi, ma anche a altri enti specifici. Si parla di migliaia di nuovi poveri, ecco perché beni primari come pasta, olio e pelati scarseggiano. Tutti si devono mettere una mano sulla coscienza » . Paolo Rapeanu

CLIMA PREALLARME PER IL PICCO DI CALDO

Temperature molto alte e pericolo per la salute dei cittadini. Per tutta la giornata di oggi fino a domani, i cagliaritani dovranno affrontare la prima vera ondata di calore estivo, evidenziato dal sistema di allarme della prevenzione degli effetti del caldo sulla salute, come “livello 1”. Questa mattina alle 8, il termometro segnerà 20 gradi, salirà a 32 alle 14, e toccherà i 35 gradi nel pomeriggio: messi in pre-allerta i servizi sanitari e sociali. A lanciare l’allarme e mettere in guardia chi rimane in città è stato il servizio di protezione civile del Comune, che ha rilanciato un bollettino diramato dal dipartimento nazionale della protezione civile, che spiega i possibili effetti negativi dell'eccessivo calore sulla salute delle persone. Il livello 1 infatti, è quanto precede un successivo step contraddistinto da pericolo «sulla salute della popolazione, in particolare nei sottogruppi di popolazione suscettibili », denominato “livello 2”. L’estate inizia a farsi sentire davvero.