Rassegna Stampa

La Nuova Sardegna

L’arte di trascinare Il rap di Fedez fa ballare Sant’Elia

Fonte: La Nuova Sardegna
16 luglio 2013

 
Critico verso la società ma con brani di impatto quasi pop Nel live proposto a Cagliari un mix di vecchie e nuove hit 
 
 
 
 
 



di Andrea Musio

CAGLIARI Fedez ovvero il rapper anti stereotipo. «La cultura hip-hop è nata come un movimento di aggregazione con la mentalità aperta, la scena italiana – spiega infatti il rapper milanese - è tutto il contrario. Non mi interessa essere dentro una scena hip-hop bigotta e chiusa. Piuttosto che al movimento io sono interessato alle persone. Per quello nei miei dischi ho diverse collaborazioni con rappers e non solo, ma queste nascono dall’amicizia non per via del genere». Critico nei confronti della società, autoironico, senza grandi pretese. «Io scrivo e canto per quello che vedo e mi succede, non ho intenzione di cambiare il mondo». A giudicare dal concerto di sabato sera, allestito da Republic all’Arena Sant’Elia, l’unica vera missione è il divertimento. Operazione riuscita sia sul palco che nell’area poco al di sotto con circa un migliaio di aficionados che per tutta la durata dello show hanno ballato e cantato le canzoni del loro idolo. Un pubblico di giovanissimi che si vede solo ai concerti rap, l’unico genere musicale in grado di attirare ai live giovani di età inferiore dell’adolescenza. «Molti considerano la presenza di bambini ai concerti come una cosa negativa. Per quanto mi riguarda – spiega Fedez – ne vado fiero. Preferisco avere solo una piccola parte di pubblico adulto. Avere così tanti fans piccoli, mi permette di crescere insieme a loro e viceversa. So di essere un “teen idol” ma tutto l'ambiente rap ha un vasto pubblico di quell’età». Se le rime sono taglianti e ricche di sarcasmo, la musica, sulla falsariga del pop, è orecchiabile e da ballare. Non stupisce che l’ultimo disco –“Sig. Brainwash, l’arte di accontentare”– abbia scalato le classifiche fino a fargli assegnare il disco d’oro e quello di platinoin poco tempo. Ci sa fare Fedez perché il primo a divertirsi è lui e non lo nasconde. Guarda il suo pubblico compiaciuto e quasi si emoziona nel sentirlo cantare le canzoni che lo hanno reso celebre. Non solo le ultime hit, ma anche i brani di più vecchia composizione o quelli in cui ha preso parte come collaboratore. Un live composto da venti canzoni per il primo vero concerto in terra sarda. Da “Psichedelico” a L’arte di accontentare”, passando per “Pensavo fosse amore e invece…”, “Si scrive schiavitù si legge libertà” e, ovviamente, in apertura dei bis “Alfonso Signorini (eroe nazionale)” in una versione diversa da quella pubblicata sul disco registrata con gli Elio e le Storie Tese. Se la scaletta è stata pressoché monopolizzata dai brani dell’ultimo album non sono mancate alcune delle vecchie hit come “Bocciofili” come la nuovissima “Terra bruciata” pubblicata solo una settimana fa nella raccolta “Chiamami mixtape vol II” di Danny La Home sul palco insieme a Fedez. “Ti porto con me” ha chiuso i circa novanta minuti di spettacolo.