Rassegna Stampa

La Nuova Sardegna

La città esce sconfitta dalla guerra ai “caddozzi”

Fonte: La Nuova Sardegna
16 luglio 2013

 
Dal Poetto al Bastione al quartiere della Marina: ecco i regni dei maleducati Spettacolo deprimente nonostante l’aumento delle sanzioni dei vigili urbani 
 
 
 
 
 



CAGLIARI La guerra ai caddozzi inizia presto, la mattina al Poetto. E finisce tardi dalle parti della Marina e del Bastione. Ma prosegue per lunghe ore a San Sepolcro, piazza Garibaldi e dintorni, via Dante e piazza Giovanni. Una guerra combattuta dagli addetti alle pulizie del Comune di Cagliari e regolarmente perduta, al termine della giornata il risultato è sotto gli occhi di tutti. Pavimenti di bottiglie di birra e lattine di bibite di tutti i tipi e colori, carte, cartacce e cartoni pieni di olio, mozziconi di sigarette, resti di cibo a go-go, fazzolettini e in qualche angolo ben riparato (ma qualche volta anche no) resti organici, la pipì, di chi ha sentito un bisogno impellente all’improvviso e non si è preso la briga di tenerselo o di entrare nel bagno di un locale. E’ sconfortante passare al mattino presto nelle vie intorno ai chioschi (gli unici aperti) davanti allo stabilmento balneare del Lido. Un immondezzaio, con i cestini dei rifiuti che troppo spesso vengono ignorati dai gruppi di persone che amano tirare tardi e non si preoccupano certo di lasciare dietro di loro una scia di inciviltà che i netturbini sono costretti a pulire ogni giorno che Dio comanda, estate o inverno che sia. E non è neppure un’eccezione di una città che da questo punto sta risalendo (e di certo non solo per colpa dei suoi amministratori) la classifica delle città più sporche e incivili. D’altra parte lo stesso risultato del Poetto lo si ritrova al Bastione, con le panchine piene di bottiglie di birra, quando non si cocci rotti e pericolosi. Nessuno che tra i soliti maleducati – un numero che cresce evidentemente ogni giorno di più – si preoccupi di quello che lascia in visione alla città e ai cittadini. Il Comune, ma non solo questa amministrazione, anche le altre ci hanno provato, ha cercato di combattere la maleducazione in ogni maniera: controlli, telecamere, sanzioni, multe, campagne di stampa e pubblicità progresso. Niente, ad una certa ora pare che nel cervello dei caddozzi scatti una sorta di black out che li porta magari ad ignorare il cassonetto vicino al locale dove è rimasto in compagnia degli amici (spesso caddozzi quanto lui) o il porta-rifiuti che è ancora immacolato. E’ più forte di tutto e di tutti: la bottiglia di birra o la lattina va lasciata dove capita, meglio se in evidenza. Il resto del cibo o la carta oleosa deve essere gettata per terra. La Marina è un campo di battaglia che spesso fa tremare i polsi di chi è addetto alla pulizie. Qualche commerciante ha provato ad agire in prima persona ma è stato costretto a rinunciare. Troppo gravoso il compito per potere ripulire la strada dove si apre il locale. Per i vigili urbani, quando ci sono, una specie di missione impossibile: hai voglia ad aumentare le sanzioni (105 euro) o ad elevare multe salate, i maleducati imperano da via Dante a piazza San Sepolcro, da Castello a Villanova nessuno spazio un po’ più ampio del normale viene risparmiato. La fotografia di una città sporca, che all’alba offre un panorama indecente. In spiaggia non va meglio. Con la scusa dei baretti ancora chiusi e che non ci sono cestini dove gettare i rifiuti di una giornata di mare, l’immagine del litorale verso le sei di sera, è deprimente. E non è colpa del Comune inadempiente ma dei suoi abitanti-caddozzi.(a.d.)